“Una Costituzione sul diritto alla buona alimentazione, alla salute pubblica, alla crescita sostenibile: questo deve essere la Carta di Milano. Una Carta che miri a ridurre lo spreco alimentare, combattere la fame nel mondo, salvaguardare la biodiversità, affermare il diritto alla sicurezza alimentare, stimolare il risparmio idrico e il contrasto ai cambiamenti climatici, tutelare l’ambiente attraverso il presidio del suolo.
Il fenomeno degli sprechi alimentari rende evidente la profonda distorsione di un modello sbagliato: mentre la fame nel mondo è ancora una piaga, in Italia, come nei paesi avanzati ed emergenti, si mangia invece come nessuna generazione ha mai fatto prima. Questo inaccettabile paradosso deve tradursi in azione concreta verso nuovi modelli di sviluppo. Questo è lo spirito che deve animare l’Expo.
Deve essere assicurata soprattutto una più equa distribuzione dei redditi e delle opportunità mettendo al centro i bisogni delle realtà sociali e geografiche più deboli. Una impostazione glocal è la chiave di volta: una politica nazionale composta da un mosaico organico di modelli di sviluppo rurale differenti di luogo in luogo. Coesione e cooperazione sociale sono i binari su cui far nascere questo nuovo patto in Europa come in Italia e siamo convinti che il governo Renzi abbia le competenze per guidare in sede europea la battaglia della promozione ‘dal basso’ di modelli alternativi e solidali di gestione delle risorse alimentari. Un compito complesso ma improcrastinabile nella certezza che l’approvazione di questa mozione, ampiamente condivisa dalle forze politiche, dia sicuramente maggiore autorevolezza al governo italiano”. Lo ha dichiarato il capogruppo Pd in commissione Agricoltura Nicodemo Oliverio durante la dichiarazione di voto della mozione sulla Carta di Milano .