"La presente norma di legge (modifica dell'art. 4 bis dell'ordinamento penitenziario) va a modificare la disciplina riguardante l'ergastolo ostativo, vale a dire una pena che nega ogni tipo di beneficio penitenziario e di misura alternativa al carcere a chi è stato condannato per reati associativi e non si è pentito, anche quando questo pentimento non può più avvenire poiché il detenuto non è più in grado di esprimerlo. Questo tipo di pena trasforma il reo in vittima: l'uomo e la sua dignità vengono totalmente annullati ed è chiaramente in contrasto con il principio costituzionale della rieducazione del condannato a cui la pena deve tendere e con quanto prescrive la Corte europea dei diritti dell’uomo. Da qui la nostra proposta di legge di modifica". Lo dichiara la deputata del Pd, Enza Bruno Bossio, prima firmataria della proposta di legge di modifica del 4 bis dell'ordinamento penitenziario, proposta sottoscritta anche dal capogruppo della commissione Giustizia alla Camera, Walter Verini, nonché dai deputati Leva, Schirò, Locatelli, Scuvera, Rampi, Laquaniti, Bruno, Tullo, Massa, Bargero, Magorno, Mura, Pinna, Sgambato, Bazoli e pubblicata oggi alla Camera.
"Con questa norma sarà possibile - prosegue Bruno Bossio - previa valutazione della magistratura di sorveglianza, far venir meno il divieto d'accesso al lavoro esterno, ai permessi premio e alle misure alternative alla detenzione diverse dalla liberazione anticipata in determinati casi".
"In tal modo soprattutto la pena dell'ergastolo verrà finalmente resa maggiormente compatibile con gli standard richiesti dalla nostra Costituzione e dall’Unione europea e si va ad affermare il principio secondo il quale, dopo un lungo periodo di detenzione, possano prevalere le esigenze umanitarie", conclude Bruno Bossio.