Dichiarazione di voto
Data: 
Martedì, 23 Giugno, 2015
Nome: 
Andrea Romano

Presidente, onorevoli colleghi, questa Camera oggi è chiamata ad esprimersi sulle richieste di dimissioni dell'onorevole Castiglione, sottosegretario di Stato alle politiche agricole, alimentari e forestali. Voglio ricordare con precisione le funzioni che l'onorevole Castiglione ricopre nel Governo perché è su questo punto che noi oggi dobbiamo concentrare la nostra valutazione e non su altro. Di questo dobbiamo discutere e su questo dobbiamo votare. Non siamo chiamati ad esprimere un verdetto giudiziario, non siamo chiamati a valutare il curriculum vitae di un nostro collega e meno che mai siamo chiamati a dare un giudizio di moralità o immoralità su nessuno. La funzione di un Parlamento democratico è anche oggi e anche in questo caso, da un lato quella di non frapporre alcun ostacolo al lavoro della magistratura e, dall'altro, nel caso specifico, quella di valutare se le funzioni che un membro del Governo esercita nel Governo medesimo siano o non siano limitate o indebolite dallo svolgimento di un'indagine. 
Sul primo punto, ovvero sul lavoro della magistratura, voglio ricordare che in più di un'occasione questo Parlamento si è già trovato ad esprimersi su richieste di custodia cautelare e ricordo, a questo proposito, che il Partito Democratico ha votato a favore dell'arresto di un proprio deputato quando la magistratura ha considerato quella misura di custodia cautelare come indispensabile al regolare proseguimento dell'indagine. Quella decisione, come voglio ricordare, non è stata né semplice, né facile, perché ogni volta che un deputato viene arrestato è la stessa democrazia che viene ferita nelle sue basi di fiducia e di credibilità nei confronti dell'opinione pubblica e nei confronti delle funzioni che un Parlamento democratico si trova a svolgere. Ma lo abbiamo fatto, il Partito Democratico lo ha fatto, proprio perché così come crediamo nel valore della politica, così come crediamo nel valore della rappresentanza, crediamo, altresì, nella libera funzione della magistratura; una funzione che deve rimanere, per l'appunto, libera, che non può essere limitabile, che non può essere influenzabile da qualsiasi rischio di condizionare il lavoro del magistrato rispetto, invece, al lavoro delle istituzioni rappresentative. Proprio per questo, proprio sulla base dei precedenti che ho richiamato, oggi la nostra posizione, la posizione del Partito Democratico, è la stessa che abbiamo sempre avuto in presenza di avvisi di garanzia e di richieste di dimissioni legate appunto ad avvisi di garanzia. E la posizione è una posizione che dice che la mera esistenza delle indagini, o meglio la notizia dell'esistenza di indagini, che abbiamo appreso dai giornali, informazioni, tra l'altro, sulla base delle quali sono costruite legittimamente le mozioni di sfiducia che oggi ci troviamo a votare, non può essere di per sé motivo di sfiducia in assenza di elementi ulteriori che al momento non vi sono. L'avviso di garanzia è uno strumento a tutela dell'indagato e non il preannuncio di un verdetto. Tra l'altro, ricordo che il Partito Democratico aveva proposto, nella Conferenza dei presidenti di gruppo, di svolgere questo voto che oggi ci apprestiamo a svolgere dopo l'audizione di Castiglione davanti alla commissione CIE in programma domani, nel corso della quale i colleghi avrebbero avuto altri elementi di informazione. Si è voluto fare diversamente perché queste mozioni hanno un esplicito obiettivo politico. Però, vedete, oggi qui noi non dobbiamo svolgere un ragionamento di opportunità politica perché come tale l'opportunità politica è mutevole, opportunistica e fragile. L'opportunità politica di oggi può non essere l'opportunità politica di domani perché l'opportunità politica si basa su appartenenze, su questioni di agenda, su questioni tattiche che per definizione sono mutevoli. Quella che noi oggi difendiamo, vogliamo difendere e abbiamo sempre difeso in casi analoghi è la cultura della garanzia; una cultura che è di per sé stessa immutabile, è alla base della nostra democrazia ed è alla radice di un rapporto sano tra la politica e la magistratura, per l'appunto della democrazia. 
Sul merito specifico dell'inchiesta da cui è originata l'indagine che coinvolge l'onorevole Castiglione, l'inchiesta Mafia Capitale, ripeterò, come hanno ripetuto molti colleghi in queste ore, dentro e fuori da quest'Aula, che questa inchiesta ha rilevato e sta rilevando anche in queste ore aspetti particolarmente odiosi. 
Infatti, proprio mentre il nostro Paese viene investito da ondate di persone disperate che arrivano sulle nostre coste mosse da motivazioni assolutamente non negoziabili, c’è stato chi ha ritenuto di lucrare sulla pelle di quei disperati, sulla pelle dei più deboli e di ricavare da questo guadagni illeciti. Tuttavia, fin dai primissimi passi di questa inchiesta così capaci di rilevare fenomeni così odiosi, il Partito Democratico ha fatto qualcosa di più che rispettare il lavoro della magistratura: si è messo integralmente a disposizione della magistratura, ne ha favorito il lavoro con informazioni, con l'apertura di qualunque tipo di accesso a documenti in suo possesso ma ha fatto qualcosa di più, ha assunto l'iniziativa politica radicale, ha azzerato l'organizzazione del Partito Democratico a Roma, la città che ha visto coinvolta questa indagine per la maggior parte, si è guardato allo specchio, ha azzerato questa organizzazione e ha affidato ad alcuni colleghi, tra cui il collega Orfini, chi vi parla e molti altri colleghi deputati che siedono in quest'aula, il compito di ricostruire una organizzazione di partito che non abbiamo mai dichiarato indenne da questi fatti e riteniamo che se altri partiti, ugualmente purtroppo coinvolti da questa inchiesta, avessero fatto lo stesso rispetto a quanto ha fatto il Partito Democratico ovvero si fossero guardati allo specchio e avessero riconosciuto i segni della malattia e avessero scelto una cura altrettanto radicale di quella scelta dal Partito Democratico, credo che ne avrebbe beneficiato non tanto questo o quell'aspetto di questa inchiesta ma tutto lo stato di salute della politica che, anche per i fatti di cui leggiamo le evidenze in queste ore, sarebbe stato un'ulteriore ondata di fiducia. 
Quindi sulla faccenda di mafia-capitale noi non abbiamo nulla da nascondere e non abbiamo davvero da chiedere scusa a nessuno perché siamo stati i primi e quelli che con maggiore radicalità si sono guardati in faccia e si sono detti che qualcosa doveva essere fatto senza guardare davvero in faccia a nessuno. Detto questo, tuttavia, che va detto anche perché a questo proposito sono stati fatti collegamenti del tutto arbitrari, noi oggi ci troviamo a discutere e a valutare l'esistenza di limiti che possono rendere inefficace il lavoro del sottosegretario Castiglione nel Governo. Questi limiti non hanno niente a che fare con l'inchiesta di cui appunto si legge, l'inchiesta che è stata avviata dalla magistratura e che, se porterà ad altri elementi, noi valuteremo in base quegli altri elementi che eventualmente dovessero venire in evidenza. Noi oggi ci troviamo a valutare l'efficacia politica del lavoro del sottosegretario Castiglione in questo Governo e come tale questa efficacia noi non riteniamo che sia in alcun modo limitabile e limitata dall'esistenza di un'indagine che deve proseguire, che proseguirà e che non troverà alcun tipo di ostacolo da parte del Partito Democratico come nessuna indagine è mai stata ostacolata dal Partito Democratico dentro quest'aula e fuori da quest'aula. Queste sono le motivazioni che ci spingono a votare contro le mozioni di sfiducia presentate oggi.