Previsti Lea specifici per assicurare cura e inclusione sociale
“Questo provvedimento vuole dare una spinta al cambiamento culturale per cui si guarda alla persona e non solo al disturbo, alla qualità della vita e non solo alla malattia”. Lo ha dichiarato in Aula Maria Amato, deputata del Partito Democratico e componente in Commissione Cultura alla Camera, durante la dichiarazione di voto sulle Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie
“Una legge su diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie – ha continuato Amato – era necessaria per rispondere a una domanda di equità, per andare oltre le differenze di assistenza tra le Regioni ed estendere modelli virtuosi su tutto il territorio nazionale.
“Quella che approviamo oggi – ha spiegato la deputata democratica – è un provvedimento che risponde alla solitudine delle famiglie e che afferma, con forza, che i bisogni non si esauriscono al compimento dei 18 anni; è una legge che rivendica per le persone con disturbo del comportamento e dello spettro autistico, il diritto a vivere una quotidianità possibile attraverso l'inclusione nella cura, nella famiglia, nella scuola e nel tempo libero”.
“Per ridurre il rischio che gli impegni restino solo belle parole – ha aggiunto Amato - la legge introduce il riferimento alla Conferenza unificata Stato-regioni che, nell'applicazione dei Lea, deve provvedere all'aggiornamento triennale delle linee di indirizzo; è prevista anche l'attuazione delle linee di indirizzo che costituisce adempimento ai fini della valutazione da parte del comitato permanente per la verifica dell'erogazione dei Lea”.
“È una legge di riordino il cui cuore sta nell'aggiornamento dei Lea specifici; è in questo passaggio che c’è l'impegno economico del Governo”, ha concluso Maria Amato.