L'Italia è ferma da circa vent'anni. Inefficienze, sacche di privilegi e problemi strutturali che non si è mai avuto il coraggio di affrontare hanno messo un freno all'incredibile potenziale del nostro Paese. Lo Stato, inteso come macchina amministrativa, è percepito come una zavorra, una macchina creatrice di ostacoli e burocrazia per i cittadini. Allo stesso tempo, il lavoro di tante persone capaci impiegate nella Pubblica Amministrazione non è valorizzato come dovrebbe essere. Il decreto legge, approvato definitivamente dalla Camera, è il primo tassello della grande riforma della Pubblica Amministrazione, contenente le norme più urgenti e quindi immediatamente applicabili, che consentirà di ripristinare il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato. A completare il pacchetto, si aggiunge il disegno di legge delega recante "Delega al Governo per la riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche", all'esame del Senato (AS 1577), contenente deleghe legislative, da esercitare in gran parte nei dodici mesi successivi all'approvazione della legge, riguardanti disposizioni per l'accelerazione e semplificazione nei servizi per i cittadini e le imprese, il personale e la riforma della dirigenza pubblica, il riordino della conferenza dei servizi, la revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di anticorruzione, pubblicità e trasparenza. Il decreto legge 90/2014 (AC 2486 B ‐ testo definitivo-), modificato nel corso dell'esame al Senato, interviene lungo quattro direttrici di interventi: 1) efficienza della Pubblica Amministrazione e sostegno dell'occupazione; 2) semplificazione; 3) trasparenza e correttezza dei lavori pubblici; 4) snellimento del processo amministrativo e attuazione del processo civile telematico.
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