Lavoro
EX ILVA
NON POSSIAMO CONSENTIRE ALLE MULTINAZIONALI DI VIOLARE GLI IMPEGNI PRESI
I PIANI INDUSTRIALI NON SI RISCRIVONO SULLA PELLE DEI LAVORATORI
Dobbiamo difendere ogni singolo posto di lavoro, dobbiamo difendere la produzione industriale e la sovranità nazionale.
La situazione che si è creata sull’ex Ilva è una prova di forza e di coraggio per il Paese. Non possiamo consentire alle multinazionali di non rispettare gli impegni, violando accordi già presi. I patti e i piani industriali non si riscrivono sulla pelle dei lavoratori. E chi vuole fare pagare i propri errori ai lavoratori troverà un intero Paese schierato contro e un governo disposto a fare un'azione legale forte, perché né Whirlpool, né Arcelor Mittal possono andare in un'altra direzione, creando un pericoloso precedente. Grazie ad una gara internazionale credevamo di aver incontrato un partner affidabile, e invece ci accorgiamo che questo partner sta venendo meno ai suoi impegni.
È stato un errore dare un alibi all’azienda. Ma anche se facessimo stasera uno scudo, Mittal non tornerebbe indietro. E questo lo sanno tutti.
Dobbiamo difendere la produzione industriale e affrontare il problema della coesistenza tra l’industria e l’ambiente. Perché è possibile produrre lavoro e ricchezza in armonia con l’ambiente, anzi non solo è possibile è doveroso. Il risanamento ambientale è iniziato e deve proseguire. La decarbonizzazione dell’Ilva è un percorso necessario.
È possibile produrre anche andando in una direzione nuova. Non dobbiamo solo salvaguardare i posti di lavoro ma anche indicare nuove vie di sviluppo e nuove modalità di sviluppo, ed è un’ambizione che non dobbiamo abbandonare.
Taranto è una speranza per l'Italia. Noi ci siamo, non lasceremo che questa speranza muoia.
Il lavoro, la salute, il rispetto dell’ambiente vengono senz’altro prima di qualunque calcolo di partito. L’appello del ministro Patuanelli di difendere tutti insieme la dignità di questo Paese ci trova solidali e noi combatteremo fino alla fine. Ci aspetta un lavoro durissimo, con chi ci sta. E ci saremmo aspettati un atteggiamento diverso dell'opposizione perché difendere la produzione industriale di questo Paese, vuol dire difendere la sovranità nazionale e chi sta con Italia oggi sta con il governo.
Noi saremo al fianco dei lavoratori fino a che questa vertenza non sarà conclusa.