Questo provvedimento in materia di Green economy rappresenta un fondamentale passo avanti nella definizione delle politiche ambientali nazionali in una logica di sviluppo sostenibile. Ora il testo passa al Senato.
Sono molte le materie sulle quali va ad incidere: difesa del suolo e delle risorse idriche, creazione di zone protette, tutela della natura e della sviluppo sostenibile, prevedendo inoltre un sostanzioso intervento nel settore degli acquisti "verdi" e della gestione dei rifiuti, soffermandosi infine anche sul capitale naturale e sulla contabilità ambientale.
Si tratta, insieme alla riforma delle agenzie ambientali e all'introduzione dei reati ambientali nel codice penale, di un pacchetto di riforme necessarie e indispensabili per costruire la strada del nostro futuro. È una prima proposta organica e concreta, che va in una nuova direzione e coglie molti indirizzi politici contenuti nelle recenti comunicazioni al Parlamento europeo da parte della Commissione, quali, per citare le più significative, «Un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse» e «Verso un'economia circolare: programma per un'Europa a zero rifiuti».
Per la prima volta in una legge dello Stato, il titolo riporta le due parole «green economy». Un'economia, che fa dell'ambiente il perno dello sviluppo futuro per il nostro Paese. Solo puntando su innovazione e qualità possiamo sperare di giocare un ruolo da protagonisti all'interno di un sistema sempre più globalizzato.
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