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Reprimere i reati economici, anche quelli connessi alla corruzione
Reintroduzione del reato penale di falso in bilancio
Maggiori tutele per la concorrenza tra imprese
IL FALSO IN BILANCIO RITORNA REATO
Il Governo Berlusconi l’aveva depenalizzato, con
l’azione del Pd torna ad essere un reato punito con
il carcere. Nessuna tregua nella lotta contro i reati
economici, la corruzione, le tangenti, la formazione
dei fondi neri. Questa legge sana un vulnus
inferto alla giustizia da parte del centrodestra. Ed
è particolarmente importante perché il falso in
bilancio non è solo un atto grave, che mina la leale
concorrenza, ma è anche il tipico reato attraverso il
quale il corruttore si procura fondi neri per pagare
tangenti.
La riforma si basa su 3 principi:
a) considera reato le false comunicazioni sociali;
b) elimina le soglie quantitative e qualitative quali
condizioni per procedere;
c) stabilisce che il falso in bilancio è perseguibile
d’ufficio.
LA CULTURA CONTRO IL TERREMOTO
Viene autorizzata la spesa di 4 milioni di euro per
attività culturali nei territori colpiti dal sisma del
Centro Italia.
La legge approvata dal Parlamento ha, inoltre, il merito di colmare finalmente una lacuna giuridica, così come era stato segnalato all’Italia nel Rapporto Ocse 2011 sulla corruzione e, nel febbraio 2014, dalla prima Relazione della Commissione europea sulla lotta alla corruzione.
PENE SEVERE PER CHI FALSIFICA I BILANCI
Se la società è quotata, chi commette il falso in
bilancio rischia la reclusione da 3 a 8 anni; se
non quotata, da uno a 5 anni. Si procede sempre
d’ufficio, a meno che non si tratti di piccole società
non soggette al fallimento, per le quali vale una
sanzione ridotta (da 6 mesi a 3 anni). Sanzione
ridotta anche nel caso di fatti di lieve entità. Nel
falso in bilancio di società quotate è possibile
l’uso di intercettazioni. Quanto alla responsabilità
amministrativa degli enti, raddoppiano le sanzioni
pecuniarie (fino a 600 quote nel caso di società in
borsa e a 400 per le non quotate).
Relazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo