61
Ridurre l’offerta dei giochi, tutelare la salute dei giocatori e l’ordine pubblico
I soggetti più a rischio ludopatia, soprattutto i minori
50 milioni di euro annui per contrastare le dipendenze dal gioco.
“Smetto quando voglio, solo un’altra partita, non è
vero che sono dipendente”. E invece vite rovinate e
famiglie distrutte.
Il gioco d’azzardo può diventare molto pericoloso,
può provocare dipendenza anche grave, può
isolare le persone in una bolla autodistruttiva, un
buco nero da cui diventa difficile uscire.
Con il rischio di far del male non solo a se stessi, ma
anche alle persone care, quasi senza accorgersene
se non quando ormai è troppo tardi.
Perché la ludopatia non è un gioco, ma una vera e
propria malattia.
Negli anni della crisi le vittime sono purtroppo
aumentate.
Per questo il Governo è intervenuto per tutelare la
salute dei giocatori, assicurare l’ordine pubblico
e contrastare il gioco illegale - offerto dai canali
online internazionali - con un impatto positivo
soprattutto nel contrasto e nella lotta al gioco
d’azzardo patologico.
Sono state approvate, infatti, misure per tutelare i
più deboli, soprattutto i minori:
- vietata la pubblicità dei giochi con vincita in
denaro su radio e TV generaliste dalle ore 7 alle ore
22 di ogni giorno;
- prevista una campagna di informazione e
sensibilizzazione, in particolare nelle scuole, sui
fattori di rischio connessi al gioco d’azzardo;
- ridotto della metà il numero delle sale e di un
terzo quello degli apparecchi di gioco che entro il
30 aprile 2018 passeranno dagli attuali 400 mila a
non più di 265 mila;
- imposto il rispetto di parametri di distanza da
luoghi sensibili quali scuole, luoghi di aggregazione
giovanili e di culto;
- aumentata la tassazione sulle slot machine;
- stanziati 50 milioni di euro annui per la
prevenzione, la cura e la riabilitazione delle patologie
connesse alla dipendenza da gioco d’azzardo.