Dichiarazione di voto
Data: 
Mercoledì, 10 Giugno, 2015
Nome: 
Micaela Campana

 

Grazie, signor Presidente, onorevoli colleghi, questa discussione arriva all'indomani di una storica decisione dell'Unione europea, che ieri ha approvato, a larga maggioranza, un rapporto sull'uguaglianza di genere. Per la prima volta, il Parlamento di Strasburgo parla di famiglie gay, riconoscendo che prende atto dell'evolversi della definizione di «famiglia». Le istituzioni europee chiedono una nuova strategia post 2015 dell'Unione europea per la parità di genere, affinché sia dotata di obiettivi chiari, azioni concrete, e un monitoraggio più efficace per progredire nella lotta alla discriminazione nel mercato del lavoro, nell'istruzione e nel processo decisionale.
Per questo, uno dei punti della mozione che oggi presentiamo a nome del gruppo del Partito Democratico riguarda la priorità per il nostro Paese di giungere in maniera tempestiva all'approvazione del testo di legge sulle unioni civili in discussione al Senato, che tenga conto di tutti gli aspetti che toccano la vita di coppia.
L'Italia arriva ultima e questa ennesima pronuncia ci impone di tirare la testa fuori dalla sabbia, di smettere di rimandare la discussione ad altro luogo e ad altro tempo. In questo momento, di fronte alle altre legislazioni europee, il nostro Paese appare monco e arretrato, colpevolmente fermo di fronte ad una società che è profondamente mutata e che, grazie all'evoluzione economica e politica del progetto dell'Unione europea, ha portato i nostri cittadini a vivere, viaggiare e progettare la propria vita al di là dei confini nazionali.
Serve una legge che colmi un vuoto che porta nel nostro Paese ad essere clandestini senza diritto: è una situazione inaccettabile, un arretramento non degno per un Paese fondatore dell'Unione europea. Abbiamo una delle Costituzioni più copiate al mondo, con un impianto di garanzie costituzionali che, fin dal secondo articolo, riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo nelle formazioni sociali dove si svolge la sua personalità.
Dando un quadro normativo uniforme nel trattamento delle medesime situazioni su tutto il territorio nazionale, non faremo altro che onorare i dettami dei nostri padri costituenti, che non hanno posto limiti all'evolversi della società, disegnando un quadro di diritti malleabili ad una società in continuo mutamento.
Da sempre i sindaci hanno misurato il mutamento dei costumi e, anche questa volta, non si sono sottratti al confronto. Così tantissimi sindaci, e oggi consigli comunali, hanno votato regolamenti avanzati e, sul tema della trascrizione, hanno dato un segnale chiaro, che è quello al legislatore di colmare in fretta questo vuoto.
Gli atti posti in essere da tanti sindaci, ricordiamolo, hanno un valore di pubblicità certificativa, e pertanto non producono effetti nella sfera legale dei registranti, né alterano lo stato degli stessi. Per questo, il PD chiede al Governo di adottare le misure necessarie per garantire un eguale trattamento delle medesime situazioni in tutto il territorio nazionale. Ma, soprattutto, qui voglio rivendicare con forza il percorso che, con decisione, il Partito Democratico ha intrapreso: quello dell'orizzonte culturale che va verso l'uguaglianza dei diritti, partendo, soprattutto, dalla discussione sulle unioni civili, che oggi è incardinata in discussione in Commissione giustizia al Senato.
I Paesi che hanno un consolidato percorso di accesso ai diritti sono Paesi che hanno un welfare più solido, sono Paesi che hanno un livello di benessere migliore. Il nostro Paese, come dicevo, arriva ultimo, ed è per questo che noi non faremo gli errori che le corti europee hanno già sottolineato. Il PD intende fare presto e bene, senza rinunciare alla discussione dentro il partito, ma fuori, dentro i confini della maggioranza, ma anche tra le forze di opposizione, ma facendo un confronto nel merito, come stiamo facendo, opponendosi con fermezza a chi vorrà insinuare obiezioni ideologiche, che portano a mediazioni al ribasso rispetto al tema sacrosanto dell'accesso ai diritti.
Olof Palme diceva che i diritti della democrazia non sono riservati ad un ristretto gruppo all'interno della società: sono i diritti di tutte le persone. E Gandhi diceva che i diritti aumentano automaticamente per chi compie debitamente i suoi doveri. Il nostro dovere è oggi perseguire convintamente la modernizzazione dell'architrave culturale del nostro Paese.

Grazie. Un appello a tutti colleghi: non annulliamo gli sforzi fin qui fatti.
Il testo del Partito Democratico al Senato, votato ed adottato in Commissione giustizia, è stato votato a larga maggioranza. Non annulliamo un percorso che tanti dentro il Parlamento, da anni, ma soprattutto fuori dal Parlamento, stanno chiedendo alla politica: prendersi la proprie responsabilità. Questa colleghi è tutt'altro che una mediazione, è una scelta di campo che abbiamo fatto. Tante volte ci siamo fermati ad un passo, questa volta non ci fermeremo e quel passo lo compiremo per intero. Per questo, il Partito Democratico voterà favorevolmente solo alla propria mozione che entra nel merito delle trascrizioni, ma soprattutto va al cuore del problema e rivendica, con forza, quello che il Partito Democratico ha scritto nel proprio programma elettorale e nel proprio programma di Governo: una legge sulle unioni civili. Mai, come questa volta, i fatti valgono più di tante parole. Per questo invito tutti i colleghi a votare favorevolmente sulla nostra mozione, che va, appunto, al cuore del problema. Mai, come questa volta, siamo stati vicini (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).