"Con questo disegno di legge, non si fa nessun passo in avanti nella lotta alla corruzione e, tramite la sostanziale abolizione della prescrizione, si fa passare il principio che tutti sono colpevoli fino a prova contraria". Lo ha detto il deputato Marco Di Maio, segretario della Commissione Affari costituzionali, intervenendo alla Camera durante la discussione generale sul ddl Bonafede.
"Con questa norma – ha continuato - voi stravolgete l'art. 27 della Costituzione, che stabilendo che si è considerati colpevoli solo dopo la condanna definitiva, rappresenta un principio cardine per ogni democrazia liberale, come lo è la nostra. Oltre a violare le disposizioni riferite ad un processo equo ed in tempi ragionevoli, in chiara violazioni del Patto internazionale sui diritti civili e politici approvato dall'Onu nel 1966 e dalla Convenzione europea dei Diritti dell'Uomo. Si dice che questo intervento servirà a evitare che i responsabili di reati anche efferati possano uscire impuniti dal circuito giudiziario, beneficiando delle tecniche difensive messe in atto dagli imputati: è palesemente falso secondo i dati del ministero della Giustizia, tra il 60 e il 70% delle volte la prescrizione arriva prima dell'avvio del processo, nella fase delle indagini preliminari. Dove la possibilità per il collegio di difesa di ricorrere a stratagemmi tesi ad allungare il ciclo giudiziario, è nullo".
"Noi non vogliamo lasciare tutto così com'è e infatti - prosegue Marco Di Maio - nella precedente legislatura abbiamo introdotto la sospensione della prescrizione per 18 mesi dopo la sentenza di primo grado e di altri 18 dopo la sentenza d'appello. Non si lascia neppure il tempo di valutare l'impatto di questa innovazione e si usa la mannaia per cancellare la prescrizione, che è una tutela per le parti lese e per gli imputati. Un abominio giuridico e di stravolgimento delle tutele individuali di ciascuno", ha concluso.