• 20/07/2018

“Una sentenza limpida e inequivocabile, che ha rispedito al mittente le obiezioni di Lombardia e Veneto, che come è accaduto su gran parte dei provvedimenti del precedente Governo, eccepivano circa una presunta invadenza da parte dello Stato su materie di competenza regionale”. Lo dichiara Enrico Borghi, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, a proposito della sentenza con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato non fondate tutte le questioni di legittimità costituzionale presentate dalle Regioni Lombardia rispetto al dlgs 40/2017, che dava attuazione alla riforma del servizio civile.

“Ora che il quadro normativo è del tutto chiaro – continua - e non sussistono più dubbi circa le competenze che sono in capo allo Stato centrale, il Governo dia piena attuazione alla riforma. Ci sono tre urgenze non più rinviabili. Primo: pubblicare subito il bando per  50.000 ragazzi sulla base delle risorse già messe a disposizione nella legge di bilancio di questo 2018. Sono già stati accumulati due mesi di ritardo. Secondo: occorre pubblicare subito il bando progetti rivolto agli enti per il 2019, altrimenti per il prossimo anno si accumuleranno ulteriori ritardi. Terzo, occorre fin da ora allocare per la legge di bilancio 2019 circa 300 milioni di euro se si vuole mantenere anche per il prossimo anno la possibilità di ingaggiare 58.000 giovani come può avvenire concretamente già per il 2018”.

“Con la sentenza della Corte sull’impianto della riforma voluta dal centrosinistra, vengono meno i presupposti giuridici che Lega e 5 stelle adducevano per il disegno di legge fatto approvare di gran carriera dall'aula del Senato, e teso a svuotare la norma partendo. Vedremo se le forze di maggioranza, che hanno persino proposto un servizio civile obbligatorio per tutti i giovani, riusciranno almeno a fare quanto è stato realizzato con i governi a guida Pd", conclude.