• 16/10/2018

Il governo Conte in Europa è assente e isolato. Ma, cosa ancora più grave, per ragioni di mera convenienza politica, state svendendo gli interessi dei cittadini italiani alle esigenze politiche di forze sovraniste (come quelle ungheresi, polacche e degli altri Stati di Visegrad) che stanno imponendo soluzioni dannose per il nostro Paese. Altro che prima gli italiani. Il governo sta difendendo governi che ricevono dall’Europa risorse maggiori di quanto non versino alle casse dell’Unione; governi che utilizzano questi fondi per attrarre aziende italiane con politiche di dumping fiscale, e poi dichiarano di voler alzare muri per non rispettare gli obblighi di solidarietà ed equa ripartizione delle responsabilità nella gestione dei fenomeni migratori”.

Così Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Politiche europee, intervenendo in Aula nel dibattito sulle comunicazioni alla Camera del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in vista della riunione del Consiglio europeo.

“I risultati ottenuti finora dal Governo - aggiunge Piero De Luca - sono fallimentari. Nel precedente Consiglio Ue, M5s e Lega hanno accettato di insabbiare la Riforma del Regolamento di Dublino, e di rendere semplicemente volontaria la ripartizione dei migranti richiedenti asilo. Ed è evidente che per difendere il nostro export dalle misure protezionistiche Usa, per sostenere il Made in Italy, per rendere più sicura l’Italia anche dagli attacchi informatici, per tutelare i 600mila nostri concittadini residenti nel Regno Unito, abbiamo bisogno di un’Europa più unita e più coesa. Perché l’Europa non è la causa dei nostri problemi, ma l’unica possibile soluzione. Per questo, dobbiamo tornare ad essere protagonisti di una battaglia per un’Europa sociale, solidale, dei popoli. Un’Europa che non sia più non solo una fredda aggregazione di Stati sovrani, ostaggio della tecnocrazia o dei populismi nazionali. Un’Europa - segnala il deputato Dem - che difenda e sostenga i bisogni delle persone reali, famiglie, giovani, studenti, lavoratori, imprenditori”.