19/06/2023 - 19:05

Dichiarazione di Rachele Scarpa, deputata Pd

In Italia l’accanimento contro le famiglie arcobaleno inaugurato dal governo  Meloni non conosce tregua.
La Procura di Padova ha impugnato gli atti di nascita di bambini figli di due mamme registrati dal 2017 ad oggi, con l’intento di cancellare dagli stessi la madre non biologica.
Questa scelta è la conseguenza del vuoto legislativo che il governo continua a mantenere e a sostenere attivamente e si pone in totale sfregio dell’interesse superiore del minore, che si vedrebbe cancellare, con un colpo di spugna burocratico, uno dei genitori con le relative responsabilità legali nei suoi confronti. È semplicemente atroce pensare che dei bambini di 7 anni possano ritrovarsi dalla sera alla mattina privati legalmente di una delle loro mamme ma le politiche del governo rischiano proprio questo, ossia creare degli orfani di stato.
Alla crudele clava ideologica della destra, di questi bambini non interessa assolutamente nulla, sono disposti a perseguire ciecamente il loro modello sociale senza alcun rimorso nel provocare un danno ai loro diritti, oltre che dolore e sofferenza per delle famiglie che, piaccia a loro o meno, esistono.
Voglio esprimere la mia totale solidarietà ai sindaci, come Sergio Giordani, che hanno scelto da tempo di stare dalla parte dei bambini, delle loro famiglie, del buon senso e dell’umanità. Ora più che mai è urgente che  Il parlamento segua la stessa linea e legiferi in modo coerente con quella che è la realtà di affetti e amore di queste famiglie.

19/06/2023 - 16:29

«Siamo tutte e tutti convinti di essere parlamentari e cittadini di un grande Paese come l’Italia, ma in realtà oggi siamo qui per discutere l’ultimo provvedimento della Nazione di Melonia». Così ha esordito la deputata del Partito Democratico Laura Boldrini, intervenendo oggi alla Camera nel corso della discussione generale sulla proposta di legge Varchi, voluta da Fratelli d’Italia per introdurre l’universalità del reato di Gestazione per Altri.

«Melonia è quella Nazione dove ci troviamo a vivere oggi», ha proseguito Boldrini, «un posto dove si respinge invece di accogliere, dove si stringono patti e alleanze con autocrati e dittatori, dove si tolgono sostegni economici a chi è in difficoltà, dove si sottraggono diritti anziché estenderli. È una nazione, quella di Melonia, che vive di propaganda politica e dove, in nome di quella propaganda, si fanno le leggi. Ed è pura propaganda, adesso, la crociata per rendere la GPA, la Gestazione per Altri, reato universale. È paradossale che questa crociata venga scatenata in un momento in cui la Corte Costituzionale e la Corte di Giustizia dell’Unione Europea sottolineano che il nostro Paese continua a violare il diritto di figlie e figli di coppie omogenitoriali a essere riconosciuti all’anagrafe, nel rispetto del prevalente interesse del minore. Ma questo vale per l’Italia, non per Melonia, dove invece si vorrebbe appunto rendere perseguibile il reato di GPA anche nei casi in cui la gestazione per altri venga effettuata in uno Stato nel quale questa pratica è regolata da leggi, e dunque non è un reato. Diamo una notizia ai governanti di Melonia», ha sottolineato la deputata dem, «per punire un’azione compiuta all’estero, quell’azione deve essere reato anche nel Paese in cui è stata commessa. Com’è possibile perciò ipotizzare che debba essere reato universale una condotta che in altri Stati è legale e regolata? E com’è possibile ipotizzare di rendere la GPA reato universale quando la pena detentiva attualmente prevista è quella della reclusione da tre mesi a due anni? Un tempo che non è minimamente paragonabile a quello previsto per reati considerati riprovevoli e universalmente perseguibili, come per esempio quelli di genocidio, terrorismo, mutilazioni genitali femminili o traffico di organi umani».

Boldrini si è poi soffermata su cosa accadrebbe ai bambini e alle bambine se l’universalità del reato di GPA passasse: «Se dei cittadini italiani rientrassero in Italia con i figli nati regolarmente all’estero da Gestazione per Altri, secondo le leggi di quel Paese e con un certificato di nascita che è un atto ufficiale, sarebbero sottoposti a processo e in caso di condanna il bambino o la bambina verrebbero allontanati dalla coppia. La verità è che si vogliono porre ostacoli di ogni genere alle coppie LGBT. È la deriva ideologica “alla polacca”, che intende affermare la legittimità di un solo modello di famiglia comprimendo pesantemente i diritti e la dignità dei minori. La Destra, infatti, continua a raccontarci la maternità surrogata come una “pratica LGBT” e vuole punirla come tale, quando invece a farne uso sono in maggioranza coppie eterosessuali. 9 coppie su 10, secondo le statistiche. La proposta di legge Varchi inasprisce la perseguibilità della Gestazione per Altri esponendo bambini e bambine a un marchio d’infamia, come nati da un crimine universale e, in quanto tale, esecrabile. Come dovrebbero sentirsi questi figli e queste figlie?»

Ha poi concluso Laura Boldrini: «Chiunque creda nello Stato di diritto, al di là di come la si pensi sulla Gestazione per Altri – che è una pratica già da tempo vietata in Italia, sulla base di una scelta nazionale e non di un vincolo internazionale –, ha il dovere di dire no a questo provvedimento, perché si tratta di pura propaganda visto che il reato non potrà diventare universale per il solo fatto che questa legge lo avrà stabilito. Bisogna dire no a una norma che è soltanto un obbrobrio giuridico legato alla pericolosa idea di “Stato etico” che da Melonia si vorrebbe estendere all’intero globo terracqueo. L’Italia ha una tradizione di cultura giuridica garantista e liberale, e noi faremo di tutto per preservarla».

19/06/2023 - 15:03

Sala Stampa della Camera, ore 12

Verrà presentata domani, nella Sala stampa della Camera, alle ore 12, la seconda edizione del volume ‘I segreti del Moby Prince’. Partecipano, oltre all’autore Vincenzo Varagona e all’editore Luca Bartoli (della casa editrice Vydia): i parlamentari Manfredi Potenti, Marco Simiani e Pietro Pittalis; il presidente dell’associazione Familiari, Luchino Chessa; il portavoce di Articolo 21, Giuseppe Giulietti. A condurre i lavori la deputata democratica, Irene Manzi.

Sarà possibile seguire la conferenza stampa in diretta Facebook sulla pagina www.deputatipd.it e sulla web tv della Camera dei deputati.

19/06/2023 - 13:38

“Finalmente è stato approvato l’emendamento che permette di stabilizzare centinaia di lavoratori e lavoratrici precari impegnati presso gli IRCCS e IZS. Un risultato importante e frutto di un lavoro parlamentare corale, portato avanti con determinazione dal Gruppo del Pd e soprattutto dalla lotta dei precari coinvolti. Viene finalmente affrontato il tema di una particolare categoria di lavoratori della sanità pubblica da decenni condannati a una condizione di precarietà. Una categoria che comprende biologi, chimici, fisici, farmacisti, statistici, ingegneri, data manager, grant officer, infermieri, tecnici e tanti altri lavoratori che non hanno avuto diritto a contributi pensionistici, ferie, congedi parentali, maternita', TFR. Era stato approvato in aula un nostro ordine del giorno che impegnava il governo al raggiungimento di questo obiettivo ed ora abbiamo ottenuto la concretizzazione di questa misura. Un risultato importante per tante persone che meritano di essere stabilizzate”. Lo dichiarano Ubaldo Pagano e Marco Furfaro, firmatari dell’emendamento approvato e rispettivamente capogruppo Pd in commissione Bilancio e Affari sociali.

19/06/2023 - 13:28

“Governo e maggioranza hanno bocciato in commissione due emendamenti, a mia prima firma, al decreto Enti pubblici in materia di bonus 110 per cento per le case popolari. Gli emendamenti miravano a prorogare l’utilizzo del superbonus fino al 31 dicembre 2024, invece del 31 dicembre 2023 come fissato dal governo, per tutti quei lavori che non abbiano ottenuto almeno il 60 per cento dell’intervento complessivo entro il 30 giugno 2023”. Lo dichiara il deputato dem Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in commissione Attività produttive.

“Questi emendamenti – conclude Peluffo - evitano che si sprechi l’ennesima occasione per riqualificare il grande patrimonio edilizio pubblico, che storicamente soffre della mancanza cronica di risorse da cui deriva la difficoltà di efficientare gli immobili popolari destinate alle fasce più deboli della popolazione urbana. A tal proposito, stride l’approvazione di un Ordine del giorno al decreto Milleproroghe che andava nella stessa direzione degli emendamenti bocciati. E’ ora che il governo la finisca di penalizzare chi non ce la fa ad arrivare alla quarta settimana e torni indietro sui suoi passi”.

19/06/2023 - 13:01

“Bocciati tutti gli emendamenti su Bonus 110 alle case popolari”

“La destra ha bocciato tutti gli emendamenti sottoscritti da me e da altri colleghi del Pd per dare più tempo ai gestori di case popolari e di edilizia residenziale pubblica per l’utilizzo del bonus 110. Una scelta incomprensibile che colpisce tanti condomini dove vivono le fasce sociali più in difficoltà. Con i colleghi Pagano, Peluffo e Merola, abbiamo presentato diverse proposte per prorogare il termine per l’avanzamento del 60 per cento dei lavori e quello per la proroga del 110 per cento in misura totale agli istituti delle case popolari. Erano proposte dettate dal buon senso, anche a fronte della necessità di lasciare alle case popolari questa possibilità, dopo che alcune gare sono andate deserte per l’affollarsi di interventi. La maggioranza dovrebbe spiegare agli italiani perché continua a penalizzare le fasce più deboli della popolazione. La destra che governa la Regione non ha nulla da dire sul fatto il suo Governo sta lasciando, con loro, migliaia di cittadini delle case Aler nel degrado ? "

Lo dichiara la deputata Pd Silvia Roggiani della Commissione bilancio, firmataria degli emendamenti al DL 51/2023 in materia di enti pubblici, sottoscritti anche dai deputati Peluffo e Giorgianni, per consentire alle case popolari la possibilità di prorogare i termini rispetto all’utilizzo del bonus 110.

19/06/2023 - 12:58

Le commissioni Bilancio e Affari istituzionali della Camera hanno bocciato l'emendamento del Partito Democratico al decreto "Omnibus" che chiedeva una proroga per i lavori ammessi alla fruizione del 110% degli Iacp che operano nelle province dell'Emilia-Romagna, per le quali è stato dichiarato lo stato di emergenza a seguito dei drammatici eventi atmosferici del maggio scorso. Un'ulteriore prova dell'indifferenza della maggioranza e del governo nei confronti delle popolazioni delle zone così gravemente colpite.

Lo dichiara la deputata Maria Cecilia Guerra, cofirmataria dell'emendamento.

19/06/2023 - 12:50

“È stato approvato un emendamento al decreto Pa a mia prima firma che proroga la moratoria per l’utilizzo del riconoscimento facciale nella Pa, moratoria che già il collega Filippo Sensi aveva fatto approvare nella scorsa legislatura”. Lo dichiara la deputata del Pd Marianna Madia, la quale spiega: “È importante che grazie all’iniziativa del Partito democratico venga prorogata la moratoria per l’utilizzo del riconoscimento facciale nelle Pa, in attesa della decisione da parte dell’Ue sull’operatività del regolamento che prevede proprio l’uso di tale riconoscimento facciale nelle Pa”.

18/06/2023 - 19:06

“Il viceministro Bignami - quello con l’hobby di travestirsi da nazista - oggi ha ammesso con strafottenza che il governo non ha ancora stanziato aiuti per l’Emilia-Romagna perché amministrata dal PD. Un’offesa e una violenza vergognose a territori e cittadini già in difficoltà”.

Lo scrive su Twitter Alessandro Zan, deputato e componente della segreteria nazionale del Pd.

18/06/2023 - 19:05

“Ieri Musumeci, oggi Bignami con questa polemica volgare e infondata. È un’offesa non solo a Regione e Comuni, ma a imprese e cittadini che meritano risposte urgenti. Meloni ponga fine a queste provocazioni e rispetti gli impegni presi verso le comunità colpite dall’alluvione”.

Lo scrive su Twitter Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera.

18/06/2023 - 19:05

“Basta polemiche strumentali. Come quelle del viceministro Bignami. Il Governo faccia la sua parte. Va nominato il Commissario per la ricostruzione e garantiti i finanziamenti. Non è accettabile si speculi politicamente sulla pelle dell'Emilia-Romagna”.

Lo dichiara Andrea De Maria, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

18/06/2023 - 19:04

“Ancora una volta il vice ministro Bignami dimostra di non conoscere l’alfabeto istituzionale: manda a quel Paese i sindaci, confonde i piani istituzionali e attacca Istituzioni e comunità, chi li rappresenta e chi ne fa parte. Le richieste portate al tavolo del governo dal presidente Bonaccini e dai sindaci dei territori sono il frutto delle relazioni costanti con cittadini, associazioni di categoria e imprese. Ricordo a Bignami, infatti, che ancora il governo non ha attivato nemmeno i 500 milioni, parte dei 2,3 mld che Bignami contesta, per attivare i primi 20mila euro di rimborsi forfettari alle imprese, come già fatto per le domande di 5 mila euro ai cittadini. Chiediamo alla presidente Meloni di riprendere in mano il dossier perché la Romagna vuole interlocutori seri e responsabili e soprattutto con un potere reale di risolvere i problemi, non certo viceministri che non riescono neanche a contenere nervosismo e un linguaggio che ci si aspetta dall’ultimo dei commentatori astiosi sui social. Presidente Meloni e ministri prendano in mano direttamente la situazione e spieghino a Bignami la differenza fra la caciara e le responsabilità di governo”.

Lo dichiara la deputata romagnola del Pd, Ouidad Bakkali.

18/06/2023 - 19:03

“Chi lancia provocazioni e genera conflitto fa solo del male al popolo e alle imprese della Romagna impegnate fin dalle prime ore dalle devastazioni post alluvione nella fase della ricostruzione. Che poi lo faccia il vice ministro all'infrastrutture, Galeazzo Bignami, con un post sui social è ancora più grave poiché in questi frangenti lo Stato dovrebbe presentarsi unito senza alzare alcuna bandiera politica di parte. I soldi chiesti dalla regione Emilia Romagna non sono sulla fiducia ma a fronte delle prime richieste avanzate da famiglie e imprese con le quali anche la presidente Meloni si era impegnata negli incontri svolti, con il viceministro Bignami distratto, a risarcire la totalità dei danni subiti. Il problema di Bignami è che a lui fa paura che le risorse, come già avvenuto in occasione del terremoto, siano gestite con oculatezza e trasparenza e non certo quale arma di ricatto propagandistica. La presidente Meloni farebbe bene a tenere a bada la sua compagine altrimenti si rompe tutto e saranno problemi seri per chi si aspetta aiuti e non certo polemiche strumentali”.

Così il capogruppo del Pd in commissione Agricoltura alla Camera, Stefano Vaccari.

18/06/2023 - 19:03

“Il viceministro Bignami, come esponente di governo, dovrebbe sapere che spetta al commissario straordinario all’emergenza stilare l’elenco dei danni e la loro quantificazione. A stabilirlo è l’ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione civile dello scorso 8 maggio. Nel 2012, per il terremoto in Emilia, passó neanche la metà del tempo trascorso oggi dopo l’alluvione per definire: 1) chi dovesse coordinare, cioè struttura commissariale e commissario; 2) come ricostruire, cioè con il coinvolgimento di territori, tessuto sociale ed economico e istituzioni; 3) quante risorse occorrevano. Oggi regione, comuni e parti sociali, hanno già fatto interventi di somma urgenza, consegnato stima puntuale dei danni e proposto percorso istituzionale per la ricostruzione. La presidente del Consiglio Meloni dica se è d’accordo con chi fa confusione, non conosce procedure, fa finta di non aver ricevuto stime dei danni o parla di 9 anni per la ricostruzione e attacca tutta l’Emilia Romagna. Oppure faccia ciò che una presidente del consiglio deve fare di fronte a una calamità. Prenda decisioni e si assuma la responsabilità di queste. Le dichiarazioni, le battute, i tweet sgangherati di viceministri, sottosegretari, ministri o presunti tali, sono ormai folcloristici e sideralmente lontani rispetto ad una terra che è motore economico dell'italia e che reattivamente senza lamentele non ha bisogno di un circo politico di dichiarazioni senza fondamento. Ha bisogno di uno Stato che faccia lo Stato e della presidente del consiglio Meloni che agisca come tale”.

Così il deputato dem della commissione Attività produttive, Andrea Gnassi.

18/06/2023 - 12:00

“La destra è contro la Romagna. Un territorio che da oltre un mese lotta, con i suoi cittadini, i suoi amministratori, le forze di polizia insieme ai vigili del fuoco e alla protezione civile, per sollevarsi dalla tragedia dell'alluvione e aspetta che lo Stato dia un segno evidente della sua presenza. Invece passano i giorni e oltre a un po’ di spicci nel primo decreto, il silenzio avvolge le necessarie decisioni a cominciare dalla nomina del commissario per dare continuità all’emergenza nella ricostruzione. La presidente Meloni non firma il decreto di nomina di Bonaccini perché nella sua maggioranza c'è chi pensa di utilizzare l'evento catastrofico per ragioni politiche e propagandistiche. Musumeci offende i sindaci e il sistema di cui è Ministro rigettando le richieste per coprire i primi danni mentre i lavori sono già in corso per mettere in sicurezza il territorio prima del prossimo inverno. La destra lo dica che è contro la Romagna. Sarebbe più chiaro per coloro che hanno perso tutto e sapranno chi non gli sta consentendo di ripristinare le case e far ripartire le loro imprese e l'economia della regione”.

Così il capogruppo del Pd in commissione Agricoltura alla Camera, Stefano Vaccari.

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