Diritti

Abbattere le barriere architettoniche ora sarà più semplice

03/10/2017

 

Approvata alla Camera in prima lettura la proposta di legge per superare la frammentazione della normativa che detta prescrizioni tecniche per il superamento delle barriere architettoniche negli edifici pubblici e privati e negli spazi e servizi pubblici o aperti al pubblico, o di pubblica utilità.

Tale normativa,  ora contenuta in provvedimenti di diverso rango normativo approvati negli ultimi trent'anni,  sarà coordinata ed aggiornata con un unico regolamento emanato, ai sensi della legge 400 del 1988, con decreto del Presidente della Repubblica, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del provvedimento.

In tal modo, una disciplina per la progettazione e la realizzazione di strutture accessibili, disomogenea e frammentaria, assai complessa da applicare, con incertezze sulla norma applicabile in concreto e difficoltà interpretative e applicative derivanti dalla diversa regolamentazione prevista per edifici e altri spazi pubblici e per residenze pubbliche e private, diviene una normativa uniforme e certa per gli utenti e gli operatori del settore.

Una Commissione avrà  il compito di individuare la soluzione a eventuali problemi tecnici derivanti dall'applicazione della normativa, nonché di elaborare proposte di modifica e aggiornamento  utili ad implementare innovazioni tecnologiche per l'eliminazione delle barriere architettoniche nelle parti comuni degli edifici esistenti e nelle loro pertinenze.

La stessa Commissione dovrà adottare linee guida tecniche basate sulla progettazione universale (ai sensi dell'articolo 4, comma 1, lettera f), della Convenzione delle Nazioni Unite del 13 dicembre 2006) garantendo il monitoraggio sistematico dell'attività delle pubbliche amministrazioni in materia di adozione di piani di eliminazione delle barriere architettoniche.

Ai membri della Commissione, nominati dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano non sono corrisposti compensi, gettoni di presenza o rimborsi di spese.