Istituzioni
Bocciati i nostri emendamenti a sostegno di sanità e case popolari
Siamo di fronte all’ennesima fiducia da parte del governo, esautorato il lavoro del Parlamento. L’urgenza della destra era il commissariamento di Inps e Inail, e porre un tetto all’età dei sovrintendenti lirici di origine straniera.
Nonostante sia stato presentato come un provvedimento riguardante gli enti previdenziali, rappresenta in realtà un insieme di proroghe di termini senza che sussistano i requisiti di necessità e urgenza.
Non si può fare a meno di osservare come il commissariamento dell'Inps e dell'Inail non appaia giustificato da difficoltà gestionali ma si configuri piuttosto come un mezzo con cui il governo agisce per sostituire gli attuali presidenti.
Ma oltre al danno c’è anche la beffa, perché prima il governo e la maggioranza di destra hanno deciso di azzerare le presidenze di Inps e Inail in anticipo rispetto alla loro naturale scadenza e poi sono stati incapaci di nominare i nuovi vertici rispettando i venti giorni di tempo che loro stessi si erano dati, lasciando a lungo due istituti fondamentali con presidenti ormai delegittimati nel loro ruolo e diminuiti nella loro capacità operativa e di intervento.
Forti perplessità solleva anche la disposizione riguardante gli incarichi nelle fondazioni lirico-sinfoniche: una misura palesemente “ad personam” approvata con l'intenzione di sostituire il sovrintendente del Teatro San Carlo di Napoli.
In Aula abbiamo provato a migliorare questo provvedimento con emendamenti puntuali, ma nella stragrande maggioranza dei casi la destra non ci ha dato ascolto. Non hanno voluto aiutare gli enti locali, bocciando tutte le proposte a loro sostegno. Non ci hanno ascoltato sulle case popolari, dove bocciando la proroga del 110% o almeno dei tempi legati al 60% dei lavori hanno negato aiuto alle fasce più deboli.
E anche sulla sanità hanno respinto tutti gli emendamenti che stanziavano più risorse per tagliare le liste d’attesa, che si sono allungate a causa della pandemia.