Economia
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NO ALLA LEGGE SPACCA ITALIA, FIRMA PER IL REFERENDUM ABROGATIVO
Con continue forzature e strappi, senza dare spazio alle forze politiche per un confronto serio, restringendo i tempi del dibattito parlamentare, il disegno di legge d'iniziativa governativa sull'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni è stato approvato dalla maggioranza di destra il 23 gennaio 2024 al Senato e il 19 giugno alla Camera.
Il Gruppo del Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista ha votato in modo convintamente e fermamente contrario a questo disegno di legge.
È una riforma sbagliata.
Perché divide il Paese, accentua le disuguaglianze tra Nord e Sud, e lascia il Mezzogiorno in una condizione di precarietà che ostacola lo sviluppo, aggravando le già serie difficoltà di crescita.
Perché riduce il nostro Paese a 20 piccoli staterelli in concorrenza tra loro, dove tutte e tutti vivremo peggio, con servizi meno efficienti. E questo succederà al sud quanto al nord.
Perché cristallizza disuguaglianze inaccettabili su servizi e diritti.
Perché abbandona a se stesse le aree più disagiate del Paese.
Perché indebolisce la democrazia delegittimando la funzione legislativa e mortificando il Parlamento, relegate e mero spettatore delle future intese tra Governo e Regioni.
Perché aumenta le fratture sociali e sanitarie del Paese, consentendo a Regioni più ricche di spendere di più nei loro territori tagliando fondi da destinare in modo solidaristico a Regioni meno ricche, che avranno sempre meno risorse.
Perché causerà un'emorragia di medici che con contratti regionali abbandoneranno il mezzogiorno.
Perché rischia di creare cittadini di serie A e cittadini di serie B.
Perché non rispetta il principio di solidarietà e l’interesse nazionale. Questa no è autonomia è una secessione.
C’è un modo per fermare i progetti distruttivi della destra: sostenere il referendum contro l’Autonomia.