Economia
Il documento di Economia e Finanza registra gli scenari condizionati dalla guerra
L’aggressione a un popolo sovrano, alle porte dell’Europa, scardina violentemente certezze e illusioni e il Def non può che riflettere questa incertezza. Certo ci parla di un Paese che cresce, che ha registrato una performance straordinaria della sua economia; che ha reagito con dinamicità e decisione all’impatto pandemico con scelte nette, rapide ed efficaci, e con la forza di una comunità che sa resistere e persino rigenerarsi. Dunque, ha fatto bene il governo a presentare nel Def diversi scenari condizionati dall’esito e dalla durata del conflitto.
I dati che il documento ci presenta sottolineano come dopo la significativa ripresa dei primi due mesi del 2021, il ritmo di crescita del nostro Pil abbia subito un rallentamento legato al rialzo dei prezzi del gas naturale e dell’emergenza elettrica, di cui le tensioni internazionali sono state un terreno fertile.
L’Europa non potrà esitare o percorrere la strada degli interessi nazionali, interrompendo il cammino intrapreso durante la pandemia con il Pnrr, strumento che ha determinato l’orizzonte di una nuova stagione di sviluppo. Tutto si potrà fare meno che vanificare il cammino intrapreso fino a qualche mese fa.
Riteniamo necessario che le principali misure della prossima manovra si concentrino sul taglio contributivo, sui bonus sociali di luce e gas, sull’estensione del tetto massimo dei prezzi dei carburanti, sulla detassazione degli aumenti contrattuali.