Diritti

Lo sport in costituzione

20/09/2023

 

NASCE IL DIRITTO ALLO SPORT

 

La proposta di legge costituzionale volta ad introdurre espressamente lo sport tra i valori tutelati dalla nostra Carta fondamentale, dopo essere stata approvata dal Senato il 13 dicembre 2022 (con 145 voti favorevoli e 4 astenuti), all’unanimità dalla Camera dei deputati nella seduta del 4 aprile 2023 e nuovamente dal Senato il 17 maggio 2023 (con 170 voti favorevoli e 1 astenuto), è tornata alla Camera, che l’ha approvata il 20 settembre con 312 voti favorevoli, ancora una volta all’unanimità.

Avendo ottenuto questa quarta ed ultima lettura la maggioranza dei due terzi, è stato raggiunto il quorum che consente l’approvazione definitiva della riforma senza che si svolga il referendum.

A comporre il testo è un unico articolo che modifica l’articolo 33 della Costituzione – che tratta di arte, scienza, istruzione e alta cultura – aggiungendo un nuovo ultimo comma, ai sensi del quale:

la Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”.

Questa formulazione riprende il testo che nella scorsa legislatura fu approvato in prima e seconda lettura dal Senato, e in sola prima lettura dalla Camera, dove non concluse il suo iter a causa dello scioglimento delle Camere.

Va ricordato che nel testo originale del 1948 la Costituzione non conteneva alcun riferimento all’attività sportiva.

Nella scelta di allora pesò il fatto che il regime fascista aveva fatto dello sport un veicolo della propria ideologia.

Come ha osservato nella sua dichiarazione di voto in Aula il deputato del Pd-Idp Mauro Berruto, “c’era un motivo che portò i nostri Padri e le nostre Madri costituenti a non inserire il riconoscimento dello sport nella Carta costituzionale: creare discontinuità con una interpretazione distorta dello sport che nel ventennio precedente era stato strumento di propaganda e di divisione tra i popoli”.

Solo con la riforma del Titolo V del 2001 lo sport ha fatto ingresso in Costituzione, però limitatamente ai fini del riparto di competenze legislative fra Stato e Regioni: l’art. 117, comma 3, infatti, annovera “l’ordinamento sportivo” fra le materie di competenza concorrente.

 Ora, con questa modifica, si fa per prima cosa espresso riferimento al valore educativo dello sport, legato allo sviluppo e alla formazione della persona.

A questo si affianca il suo valore sociale: lo sport, infatti, rappresenta spesso un fattore di aggregazione e uno strumento d’inclusione per individui o cerchie di soggetti in condizioni di svantaggio o marginalità del più vario genere, quali quelle di tipo socioeconomico, etnico-culturale o fisico-cognitivo.

Infine, lo sport ha un’evidente correlazione con la salute, intesa nella sua più moderna concezione di benessere psico-fisico integrale della persona, anziché come mera assenza di malattia.

La formula secondo cui è riconosciuto il valore dell’attività sportiva “in tutte le sue forme” appare finalizzata, del resto, a esplicitare che la norma abbraccia lo sport nella sua accezione più ampia.

È da sottolineare, poi, come la scelta del verbo “riconoscere” stia ad indicare che l’attività sportiva è una realtà “pre-esistente”, rispetto alla quale la Repubblica è chiamata, oltre che a prendere atto, ad offrire tutela e promozione.

 

Come ha sottolineato sempre nella sua dichiarazione di voto in Aula il deputato del Pd-Idp Mauro Berruto, il Gruppo del PD ha votato convintamente a favore di questa modifica costituzionale, perché con essa si realizza “un vero e proprio cambio di paradigma” e “nel nostro Paese nasce il diritto allo sport”.

 

 

 

LA CAMERA APPROVA ALL'UNANIMITÀ

 

(4 aprile 2023)

Abbiamo votato a favore della proposta di legge costituzionale per introdurre l’attività sportiva tra i valori tutelati dalla nostra Costituzione.

Con questa legge viene modificato l’articolo 33 della Carta costituzionale, aggiungendo un nuovo ed ultimo comma, il quale stabilisce che “la Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”.

Ora il progetto di legge costituzionale deve fare un’ulteriore lettura al Senato, per poi arrivare alla seconda deliberazione della Camera.

Con la modifica dell’articolo 33 della Costituzione, dunque, la Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva. La scelta del verbo riconoscere vuol dire che l’attività sportiva è una realtà preesistente, di cui la Repubblica è chiamata a prendere atto, offrendole al contempo tutela e promozione.

Viene sottolineato per primo il valore educativo dello sport, a cui si affianca quello sociale, in quanto fattore di aggregazione e di inclusione, e infine quello legato alla salute, intesa come benessere psicofisico, non solo come assenza di malattia.