“Ieri è stato un giorno epocale, un giorno che per chi ama lo sport aspettava da sempre perché quel riconoscimento nella nostra Carta costituzionale non c’è mai stato. Abbiamo attualizzato la nostra Costituzione in un articolo meraviglioso che è quello che parla di arte e di scienze e lo sport è arte e scienza ed è un bellissimo ponte tra l’art. 32 e l’art.34”. Così il deputato dem Mauro Berruto, responsabile Sport del Partito Democratico e primo firmatario della proposta di legge che ha introdotto il diritto allo Sport nell’articolo 33 della Costituzione, sulle pagine del sito web dei deputati Pd con un video.
“Quei tre valori che la Costituzione da oggi ricorda: il valore educativo, il valore sociale e la promozione del benessere psicofisico – sottolinea l’esponente dem - hanno un riferimento molto stretto con l’articolo precedente, l’art. 32, che tutela il diritto alle cure e alla salute e con l’articolo 34, che tutela il diritto all’istruzione. Da oggi abbiamo tagliato lo striscione di inizio e non quello di arrivo. L’impegno che il Parlamento si assume in maniera unitaria vuol dire da domani politiche pubbliche. Se vogliamo identificare un obiettivo per ciascuno dei tre valori citati, per il valore educativo, una grande ed epocale visione dell’impiantistica scolastica. Per il valore sociale, guardiamo agli ottocentomila ragazzi di seconda generazione che non possono sognare di difendere la maglia azzurra perché non hanno la cittadinanza italiana, stiamo parlando del 10% degli under 18 del nostro Paese. Il terzo valore, quello della promozione del benessere psicofisico, questo è un valore misurabile, stiamo parlando di denaro, un investimento. Lo sport, l’attività motoria, deve diventare un investimento e quindi una proposta è quella di rendere l’attività fisica adattata, prescrivibile da parte del medico di base, non solo in termini di prevenzione ma anche in termini di controllo di alcune patologie dove la letteratura scientifica dimostra che l’attività motoria fa risparmiare denaro al sistema sanitario nazionale”.
“Dobbiamo correggere il Pnrr – conclude Berruto - perché il Pnrr ha destinato allo sport un miliardo su 209, quindi una percentuale neanche coerente con quello che è l’impatto che lo sport ha sul Pil. Trecento milioni di euro sono stati destinati a quel progetto di cui parlavo prima, ovvero la ristrutturazione dell’impiantistica scolastica. Non è sufficiente, dobbiamo trovare nuove risorse”.