Istituzioni
SI' ALLA RIDUZIONE DEI PARLAMENTARI MA ALL'INTERNO DI UN QUADRO DI RIFORME
Abbiamo votato per la riduzione dei parlamentari con serietà e convinzione. Del resto la riduzione dei parlamentari è una riforma che il centrosinistra e il Pd portano avanti, in forme diverse, da 20 anni.
I dubbi da noi espressi in Aula nelle precedenti votazioni sul provvedimento avevano ragioni di merito e non erano ideologiche. Siamo convinti che il Parlamento sia la casa della democrazia, e che la democrazia parlamentare sia il fondamento della Repubblica.
I nostri NO erano a difesa di questa istituzione e proprio perché abbiamo ottenuto garanzie su questi principi, all’interno di un quadro di riforme costituzionali, di legge elettorale e sui regolamenti parlamentari, quei nostri NO sono diventati SI’.
I rischi che abbiamo evidenziato erano legati all’assenza dei giusti contrappesi, alle storture e alla riduzione di rappresentanza che un semplice taglio dei parlamentari, una riduzione senza altre riforme, avrebbe comportato.
Siamo sempre stati favorevoli ad una riforma costituzionale che semplificasse le procedure del Parlamento, ne riducesse i costi e ne aumentasse l’efficienza, ma all’interno di riforme organiche. Ed equilibrate.
L’accordo della nuova maggioranza, che proprio queste riforme prevede, nel pieno accoglimento di tutte le nostre osservazioni e tutte le nostre proposte, ha comportato il nostro voto favorevole.
GLI IMPEGNI DELLA NUOVA MAGGIORANZA
- Entro il mese di dicembre, un progetto di nuova legge elettorale per Camera e Senato al fine di garantire più efficacemente il pluralismo politico e territoriale, la parità di genere e tutela delle minoranze linguistiche.
- Entro la fine di ottobre, un progetto relativo all’abbassamento dell’età per il voto per il Senato della Repubblica per equiparare i requisiti di elettorato attivo e passivo di Camera e Senato. E un testo per modificare il principio della base regionale per l’elezione del Senato e per riequilibrare il peso dei delegati regionali che integrano il Parlamento in seduta comune per l'elezione del Presidente della Repubblica.
- un lavoro rapido delle Giunte sui Regolamenti di Camera e Senato per adeguarli in modo efficiente al nuovo numero dei parlamentari, garantendo in entrambi i rami del Parlamento alle minoranze linguistiche di potere costituire gruppi o componenti autonome.
- Riduzione in maniera strutturale della decretazione d’urgenza e della questione di fiducia. Con l’obiettivo di valorizzare il ruolo del Parlamento, dare certezza di tempi alle iniziative del Governo e più in generale ai procedimenti parlamentari, coniugando la celerità dell’esame parlamentare con i diritti delle minoranze.