“Conferenza stampa di inizio anno della premier. Giusta e legittima rivendicazione del successo raggiunto col ritorno a casa di Cecilia Sala. Di seguito 41 (quarantuno domande). Una decina sull’amico Elon Musk (forse ne bastava una). Poi, un buontempone le ha chiesto se calpesta le formiche. Alla fine, dopo quasi tre ore, non mezza parola sulla sanità pubblica allo sbando, scuole traballanti (in senso letterale) e salari inchiodati. Sarà per l’anno prossimo. A meno che i tempi non si anticipino perché (citazione di Gino&Michele) anche le formiche nel loro piccolo s’incazzano” così sui social il deputato democratico, Gianni Cuperlo.
Il nostro giudizio sul provvedimento è molto chiaro. Pensiamo che riduca l'autonomia e l'indipendenza della magistratura spingendo il pubblico ministero sotto il controllo dell'esecutivo. Però il punto è che esiste un testo ed un contesto, e qui il contesto pluridecennale finisce con il prevalere sul testo per due ragioni: la prima è l'assenza di una urgenza della misura. Si denunciano i rischi di un passaggio di ruolo e di funzioni da una carriera all'altra, con un pubblico ministero che, transitando alla funzione di giudice, possa essere condizionato nei suoi giudizi dall'esperienza precedente. Ma lo sa anche la maggioranza: parliamo di circa 20 passaggi all'anno su 10.000 magistrati, quasi sempre dalla carriera di pubblico ministero a giudice. La seconda ragione è sul fatto che non c'è stata sempre una pregiudiziale ostile alla separazione delle carriere. Ma il contesto cambia nei primi anni Duemila, con accuse sempre più violente di una parte della maggioranza di oggi verso la magistratura; con manifestazioni di parlamentari eletti ed istituzioni democratiche dinanzi a singoli tribunali. E allora da qui nasce il sospetto sulla forzatura della maggioranza, anche alla luce di quegli attacchi anche personali che hanno caratterizzato la cronaca di questi anni, con dossier mirati e quindi con una manifestazione politica e ideologica che si proietta in questo provvedimento e che noi giudichiamo estremamente pericolosa. Infine, sul metodo mai vi è stata la ricerca di una vera riforma condivisa col prevalere di uno spirito di rivalsa della politica verso i magistrati. Oggi questa visione giunge a compimento con uno strappo costituzionale, con l'approccio tipico di una spallata neo-autoritaria. Un po' come i surfisti: voi cavalcate l'onda di una stagione che vede le destre sulle due sponde atlantiche aggredire i principi scolpiti nelle democrazie liberali.
Lo ha detto intervenendo in Aula il deputato del Pd Gianni Cuperlo.
“A me sta roba che il ministro della "Pubblica Istruzione e del Merito" querela gli intellettuali che dicono cose sgradite (per lui) mi pare un altro gradino a scendere.
Adesso è il turno di Nicola Lagioia che riceve una richiesta di risarcimento morale di 20mila euro per avere ironizzato sullo stile di scrittura del ministro (l'oggetto era un tweet sul limite di accesso di studenti stranieri nelle nostre classi). Siccome il ministro aveva esordito con l'uscita sulla funzione educativa dell'umiliazione dei bulli (a Roma c'è un modo di dire a commento di simili formule che, però, vi risparmio), tutto sommato penso che il bravissimo Lagioia non debba lamentarsi più di tanto. In fondo poteva andargli peggio: assaggiare l'olio di ricino” così sui social il deputato democratico, Gianni Cuperlo.
“Siamo all'ottavo decreto in materia di migranti, otto decreti in due anni, più una ventina di provvedimenti di altro segno. Significa almeno due cose: la prima è che vivete nell'ossessione di un fenomeno epocale che piegate ad un allarme repressivo, sperando di aumentare i voti nelle urne, e la seconda è che voi navigate a vista inseguendo l'umore del tempo e umiliando la Costituzione. Voi da anni moltiplicate gli slogan senza indicare mai una soluzione, mentre corpi innocenti continuano a morire, come a Cutro, a pochi metri dalle nostre coste, con un'inchiesta aperta, che denuncia le vostre responsabilità”. Lo dice in Aula alla Camera il deputato dem Gianni Cuperlo, annunciando il no del Pd alla fiducia chiesta dal governo al decreto Flussi.
“Non prevedete – ha aggiunto l’esponente Pd - alcun incremento delle quote per un flusso regolato di lavoratori stranieri. Confindustria registra un bisogno di 100 mila nuovi ingressi, e la vostra risposta sono 10 mila persone in via sperimentale per l'assistenza ai disabili e agli anziani. In compenso, non volete regolarizzare quanti sono già qui. Mescolate improvvisazione e superficialità. Vi abbiamo chiesto di togliere dalla lista dei Paesi sicuri Nazioni che palesemente non lo sono. C'è un ragazzo italiano di 27 anni che è stato sequestrato, torturato e ucciso in quel Paese (Egitto) che voi chiamate sicuro!”
“Noi pensiamo che questo decreto – ha concluso Cuperlo - sia parte della ferocia ideologica che anima da tempo il capo della Lega e Vice Presidente del Consiglio nel governo del nostro Paese. Ma voi, colleghi di Noi Moderati, di Forza Italia, voi che siete moderati, sinceri liberali, come fate a votare una porcata del genere?”.
Regeni torturato in carcere, ma Governo fa finta di non vedere
Nella notte sono stati bocciati tutti gli emendamenti delle opposizioni che chiedevano di escludere l’Egitto dalla lista dei "Paesi sicuri" prevista dal decreto flussi.
"È grave e oltraggioso – ha dichiarato il deputato democratico Gianni Cuperlo nel suo intervento in commissione – che questa decisione sia stata presa proprio nel giorno in cui, nel processo per l’omicidio di Giulio Regeni, è stata acquisita la testimonianza di un detenuto dello stesso carcere che ha raccontato di aver visto Giulio condotto nella stanza degli interrogatori con mani ammanettate dietro la schiena e occhi bendati, e successivamente riportato in cella in condizioni gravissime, trasportato a spalla, sfinito dalle torture. Lo stesso testimone – ha sottolineato Cuperlo - ha riferito che altri prigionieri rientravano dagli interrogatori con segni evidenti di violenze subite confermando le sistematiche violazioni dei diritti umani che si consumano nelle carceri egiziane. Davanti a tutto questo è incomprensibile che il governo italiano faccia finta di non vedere e continui a considerare l’Egitto un Paese sicuro. Peraltro - ha sottolineato Cuperlo - anche il rapporto di Freedom House classifica l’Egitto come un ‘Paese non libero’ a causa dei sistematici abusi delle forze di sicurezza, condizioni carcerarie disumane e un preoccupante aumento delle condanne a morte e delle esecuzioni sotto il regime di al-Sisi. Un quadro allarmante che rende la decisione di bocciare tutti gli emendamenti delle opposizioni non solo inaccettabile, ma moralmente insostenibile".
“Stamane alla Camera nella solennità della Sala della Regina. Si tiene la presentazione della Fondazione intitolata a Giulia Cecchettin. Ad aprire l’incontro il vice presidente della Camera, Giorgio Mulè: legge un breve intervento, racconta di quella vita rubata e la restituisce nella sua umanità. Va ringraziato. Parla la ministra Roccella, rivendica forse più di quanto fatto realmente, ma anche nel suo caso con equilibrio e rispetto. Parla Gino Cecchettin. Lo fa con emozione, oggi ricorre un anno esatto da quando seppe che Giulia non sarebbe più tornata. Descrive l’anno trascorso, i sentimenti vissuti, il peso insopportabile del dolore e la decisione di rovesciarlo nella lotta che affronta. Cita l’udienza, nomina “Filippo”, trasmette una forza e potenza d’animo che lascia turbati per la grandezza. La sala si leva in piedi e lo abbraccia. Prima di lui, aveva parlato con un video registrato il ministro dell’Istruzione e del merito, Valditara. Esibisce al bavero della giacca il simbolo del suo partito. Parla e attacca il pericolo dei migranti (in quella sede, in quella cornice, dinanzi a quella sofferenza immensa). Nella sala un silenzio doveroso, ma misto all’imbarazzo di parole completamente fuori sincrono con l’importanza della giornata. Forse verso chi è chiamato a svolgere compiti superiori alle sue capacità, la sola reazione è un sentimento di umana commiserazione” così sui social il deputato democratico Gianni Cuperlo che ha partecipato questa mattina alla presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin alla Camera dei deputati.
“Anni fa aveva avuto qualche notorietà il caso di un ragazzo francese nato da una ragazza madre appena diciottenne. L’impatto con la scuola molto difficile, come aveva raccontato lui stesso: ‘avevo una pessima condotta, più ero punito più diventavo turbolento. A quel tempo venivo espulso molto di frequente, passavo da una scuola all'altra’. Sarebbe stato bocciato più volte a causa della sua pessima condotta. Lui per fortuna si è ripreso, togliendosi anche qualche soddisfazione dietro una macchina da presa. Il suo nome era François Truffaut. Voi tra la condotta del generale Vannacci è quella di un maestro del cinema francese, scegliete la prima e abbiamo detto tutto. Lo ha detto in Aula alla Camera il deputato dem Gianni Cuperlo, durante l’esame del ddl voto in condotta.
“Sul ddl sicurezza la maggioranza con una gestione arrogante ha imposto modalità e tempi della discussione offensivi e mortificanti verso il ruolo delle opposizioni” così sui social il deputato democratico, Gianni Cuperlo che stanotte ha partecipato ai lavori delle commissioni affari costituzionali e giustizia della camera. “Il ddl sicurezza - ha aggiunto - non è un decreto e non ha una scadenza, ma nella logica dello scambio tra le forze della maggioranza questa misura (cara alla Lega) deve per forza approdare al dibattito generale dell’Aula nell’ultimo giorno utile dei lavori, l’8 agosto. Questa forzatura al solo scopo di poter contingentare i tempi della discussione alla ripresa dei lavori dell’Aula a settembre. Siamo davanti a provvedimento bandiera figlio della propaganda senza le risorse che abbiamo chiesto (per l’assunzione di nuovo personale e il miglioramento di strutture e mezzi”. Cuperlo ha infine ricordato come sul ddl sicurezza sta accadendo esattamente quanto già accaduto sulla “pessima autonomia differenziata. Anche su quel provvedimento l’atteggiamento della maggioranza è stato ottusamente chiuso a qualunque confronto di merito o proposta migliorativa. Loro hanno vinto le elezioni e intendono quel successo come il diritto a comandare, calpestando le prerogative del Parlamento, pensando di imporre le loro leggi a un Paese piegato ai loro voleri. Ma non è così”.
“Il Parlamento europeo ha appena votato la riconferma di Ursula Von der Leyen a presidente della prossima Commissione europea. Forza Italia ha votato a favore. Fratelli d’Italia ha votato contro (come la Lega). Un governo che si presenta sbrindellato ai tavoli europei è un danno per il Paese. Una presidente del Consiglio che sul primo e decisivo dossier europeo la pensa in modo opposto al suo ministro degli Esteri, almeno eviti di tornare in Parlamento a spiegarci che con lei l’Italia è tornata a contare. Perché farebbe un po’ ridere.
Un abbraccio” così su Facebook il deputato democratico Gianni Cuperlo.
“Dopo la seconda tranche dell’inchiesta di Fanpage c’è una sola cosa che Giorgia Meloni può e deve fare ed è sciogliere l’organizzazione giovanile del suo partito e ricostruirla eliminando ogni rigurgito di antisemitismo, neofascismo e neonazismo. Se non lo farà, sarà del tutto inutile chiedere ai vertici di Fratelli d’Italia prese di distanza da qualcosa che evidentemente non sono in grado o non hanno la volontà di cancellare” così il deputato democratico, Gianni Cuperlo.
Solidarietà del Gruppo Pd ad assistenti parlamentari
“Il 16 marzo del 1993 un deputato leghista espose in quest’Aula una corda da forca. Pensavamo per molto tempo che fosse l’apice di una regressione culturale politica e democratica, ieri è stata superata con i simboli fascisti della 10ª Mas e con l’aggressione fisica su cui hanno detto i miei colleghi. Non accettiamo quel verbale per le ragioni che sono state qui esposte e vorrei aggiungere e chiudo la solidarietà del nostro gruppo parlamentare agli assistenti parlamentari e soprattutto all’assistente parlamentare che è rimasto colpito durante quegli scontri e quell’aggressione a loro va la piena gratitudine e solidarietà del gruppo parlamentare del partito democratico”. Lo ha detto in aula Gianni Cuperlo deputato Pd a proposito del processo verbale.
Grazie per non aver rinunciato agli ideali della tua giovinezza
“Sono passati 40 anni eppure la figura di Berlinguer appare agli occhi di tanti come un esempio vivo. Lo si coglie in questi giorni, un affetto mai assopito che non è frutto della nostalgia ma la presa di coscienza di ciò che è venuto a mancare. Berlinguer è stato un comunista italiano dove l'aggettivo non è dettaglio ma sostanza”. Così il deputato democratico, Gianni Cuperlo, intervenendo in Aula a Montecitorio nella commemorazione del 40° anniversario della morte di Enrico Berlinguer.
“Berlinguer – ha aggiunto Cuperlo - ha schiuso porte su tutti i principali capitoli della modernità: la pace, le frontiere dei diritti civili, il pensiero femminista, le radici dell'ambientalismo. Non era l'utopia di una mente visionaria ma la testimonianza di un pensiero non ripiegato unicamente sulla conquista del potere. Non c'era alcun moralismo nelle sue battaglie ma solo il primato di una questione sociale che, ieri come oggi, è prima di tutto un'enorme questione morale”. 'Di cosa va più orgoglioso segretario Berlinguer?' gli chiese Giovanni Minoli nella sua ultima intervista a Mixer. 'Di non aver mai rinunciato agli ideali della mia giovinezza', rispose. Fosse solo per questo, noi venuti dopo, possiamo dire solamente grazie” ha concluso Cuperlo.
“Continua in commissione Affari Costituzionali la nostra battaglia di opposizione a quella autonomia differenziata che distruggerebbe l’unità del Paese calpestando i principi di uguaglianza dei cittadini nell’accesso a beni e servizi essenziali a partire da sanità e istruzione. Il disegno secessionista della Lega trova uno sbocco nello scambio indecente col premierato caro a Fratelli d’Italia. Il fatto che la Lega di Salvini candidi capolista alle prossime elezioni europee il neofascista Roberto Vannacci, teorico di classi separate per i disabili e di una italianità fondata sulla razza bianca non fa che rendere più devastante il disegno che questo governo intende realizzare. Proseguiremo la nostra opposizione in Parlamento e nel Paese convinti del dovere storico, politico e morale di fermare un attacco mai così esplicito ai diritti di cittadinanza di milioni di italiani” così il deputato democratico, Gianni Cuperlo.
“Giorgio Zanchini è uno tra i migliori giornalisti di questo Paese: colto, equilibrato, mai superficiale. Stamane nel corso di ‘Radio anch’io’ si è rivolto alla senatrice Mieli di Fratelli d’Italia chiedendole se fosse ebrea.
Alla legittima reazione critica della senatrice, Zanchini ha spiegato come con quella domanda fosse sua intenzione sottolineare un tratto di solidarietà verso la sua interlocutrice. Subito dopo si è scusato per un modo di porsi che, invece, era apparso offensivo e ha riconosciuto l’errore. Detto ciò alimentare una polemica, come sta accadendo in queste ore, accusando Giorgio Zanchini di antisemitismo è semplicemente un’assurdità e una follia. Buona serata e un abbraccio. P.S. Domani a Parma su invito del Sindaco, Michele Guerra, a celebrare il 25 Aprile”.
Lo scrive sui social il deputato dem Gianni Cuperlo.
“Il ministro Valditara lo ha ripetuto ieri: “Nelle aule delle scuole la maggioranza dei bambini deve essere italiana”.
Stop! E ha aggiunto: “Lavoriamo in questa direzione perché la società del melting pot, dove ognuno pensa e fa ciò che vuole ha di fronte a sé la disgregazione e il caos”. Bum!
A me quel “la disgregazione e il caos” mi ha fatto pensare a un breve inciso del saggio che Mauro Covacich ha da poco dedicato a Kafka. A un certo punto, Covacich parla della “letteratura minore” indicando una “comunità di zingari molto più ampia di quanto si creda, gente che ruba le lingue nelle culle”. Per capirci, “Il triestino Svevo lo fa con l’italiano, l’irlandese Joyce e il polacco Conrad lo fanno con l’inglese, l’irlandese Beckett col francese, il russo Nabokov con l’inglese americano, il boero Coetzee di nuovo con l’inglese, l’ungherese Ágota Kristóf con il francese. Sono tanti i ladri come Kafka, grandissimi scrittori, ma non nella loro lingua madre, bensì in una lingua appresa”. Ora, al netto che nel caso in questione parliamo di bambini spessissimo nati e cresciuti in Italia, sapete qual è il problema (temo insormontabile) del ministro Valditara? Che al pari del leader della Lega, Matteo Salvini, si ostina a vedere disturbatori dell’italianità e potenziali nemici della Patria anche dove potrebbero celarsi un nuovo Kafka, Conrad o Joyce.
Forse la verità è che a quei tre signori questo governo a suo tempo non avrebbe concesso neppure il permesso di soggiorno!” Così su Facebook il deputato democratico, Gianni Cuperlo.