“Siamo all'ottavo decreto in materia di migranti, otto decreti in due anni, più una ventina di provvedimenti di altro segno. Significa almeno due cose: la prima è che vivete nell'ossessione di un fenomeno epocale che piegate ad un allarme repressivo, sperando di aumentare i voti nelle urne, e la seconda è che voi navigate a vista inseguendo l'umore del tempo e umiliando la Costituzione. Voi da anni moltiplicate gli slogan senza indicare mai una soluzione, mentre corpi innocenti continuano a morire, come a Cutro, a pochi metri dalle nostre coste, con un'inchiesta aperta, che denuncia le vostre responsabilità”. Lo dice in Aula alla Camera il deputato dem Gianni Cuperlo, annunciando il no del Pd alla fiducia chiesta dal governo al decreto Flussi.
“Non prevedete – ha aggiunto l’esponente Pd - alcun incremento delle quote per un flusso regolato di lavoratori stranieri. Confindustria registra un bisogno di 100 mila nuovi ingressi, e la vostra risposta sono 10 mila persone in via sperimentale per l'assistenza ai disabili e agli anziani. In compenso, non volete regolarizzare quanti sono già qui. Mescolate improvvisazione e superficialità. Vi abbiamo chiesto di togliere dalla lista dei Paesi sicuri Nazioni che palesemente non lo sono. C'è un ragazzo italiano di 27 anni che è stato sequestrato, torturato e ucciso in quel Paese (Egitto) che voi chiamate sicuro!”
“Noi pensiamo che questo decreto – ha concluso Cuperlo - sia parte della ferocia ideologica che anima da tempo il capo della Lega e Vice Presidente del Consiglio nel governo del nostro Paese. Ma voi, colleghi di Noi Moderati, di Forza Italia, voi che siete moderati, sinceri liberali, come fate a votare una porcata del genere?”.
Regeni torturato in carcere, ma Governo fa finta di non vedere
Nella notte sono stati bocciati tutti gli emendamenti delle opposizioni che chiedevano di escludere l’Egitto dalla lista dei "Paesi sicuri" prevista dal decreto flussi.
"È grave e oltraggioso – ha dichiarato il deputato democratico Gianni Cuperlo nel suo intervento in commissione – che questa decisione sia stata presa proprio nel giorno in cui, nel processo per l’omicidio di Giulio Regeni, è stata acquisita la testimonianza di un detenuto dello stesso carcere che ha raccontato di aver visto Giulio condotto nella stanza degli interrogatori con mani ammanettate dietro la schiena e occhi bendati, e successivamente riportato in cella in condizioni gravissime, trasportato a spalla, sfinito dalle torture. Lo stesso testimone – ha sottolineato Cuperlo - ha riferito che altri prigionieri rientravano dagli interrogatori con segni evidenti di violenze subite confermando le sistematiche violazioni dei diritti umani che si consumano nelle carceri egiziane. Davanti a tutto questo è incomprensibile che il governo italiano faccia finta di non vedere e continui a considerare l’Egitto un Paese sicuro. Peraltro - ha sottolineato Cuperlo - anche il rapporto di Freedom House classifica l’Egitto come un ‘Paese non libero’ a causa dei sistematici abusi delle forze di sicurezza, condizioni carcerarie disumane e un preoccupante aumento delle condanne a morte e delle esecuzioni sotto il regime di al-Sisi. Un quadro allarmante che rende la decisione di bocciare tutti gli emendamenti delle opposizioni non solo inaccettabile, ma moralmente insostenibile".
“Stamane alla Camera nella solennità della Sala della Regina. Si tiene la presentazione della Fondazione intitolata a Giulia Cecchettin. Ad aprire l’incontro il vice presidente della Camera, Giorgio Mulè: legge un breve intervento, racconta di quella vita rubata e la restituisce nella sua umanità. Va ringraziato. Parla la ministra Roccella, rivendica forse più di quanto fatto realmente, ma anche nel suo caso con equilibrio e rispetto. Parla Gino Cecchettin. Lo fa con emozione, oggi ricorre un anno esatto da quando seppe che Giulia non sarebbe più tornata. Descrive l’anno trascorso, i sentimenti vissuti, il peso insopportabile del dolore e la decisione di rovesciarlo nella lotta che affronta. Cita l’udienza, nomina “Filippo”, trasmette una forza e potenza d’animo che lascia turbati per la grandezza. La sala si leva in piedi e lo abbraccia. Prima di lui, aveva parlato con un video registrato il ministro dell’Istruzione e del merito, Valditara. Esibisce al bavero della giacca il simbolo del suo partito. Parla e attacca il pericolo dei migranti (in quella sede, in quella cornice, dinanzi a quella sofferenza immensa). Nella sala un silenzio doveroso, ma misto all’imbarazzo di parole completamente fuori sincrono con l’importanza della giornata. Forse verso chi è chiamato a svolgere compiti superiori alle sue capacità, la sola reazione è un sentimento di umana commiserazione” così sui social il deputato democratico Gianni Cuperlo che ha partecipato questa mattina alla presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin alla Camera dei deputati.
“Anni fa aveva avuto qualche notorietà il caso di un ragazzo francese nato da una ragazza madre appena diciottenne. L’impatto con la scuola molto difficile, come aveva raccontato lui stesso: ‘avevo una pessima condotta, più ero punito più diventavo turbolento. A quel tempo venivo espulso molto di frequente, passavo da una scuola all'altra’. Sarebbe stato bocciato più volte a causa della sua pessima condotta. Lui per fortuna si è ripreso, togliendosi anche qualche soddisfazione dietro una macchina da presa. Il suo nome era François Truffaut. Voi tra la condotta del generale Vannacci è quella di un maestro del cinema francese, scegliete la prima e abbiamo detto tutto. Lo ha detto in Aula alla Camera il deputato dem Gianni Cuperlo, durante l’esame del ddl voto in condotta.
“Sul ddl sicurezza la maggioranza con una gestione arrogante ha imposto modalità e tempi della discussione offensivi e mortificanti verso il ruolo delle opposizioni” così sui social il deputato democratico, Gianni Cuperlo che stanotte ha partecipato ai lavori delle commissioni affari costituzionali e giustizia della camera. “Il ddl sicurezza - ha aggiunto - non è un decreto e non ha una scadenza, ma nella logica dello scambio tra le forze della maggioranza questa misura (cara alla Lega) deve per forza approdare al dibattito generale dell’Aula nell’ultimo giorno utile dei lavori, l’8 agosto. Questa forzatura al solo scopo di poter contingentare i tempi della discussione alla ripresa dei lavori dell’Aula a settembre. Siamo davanti a provvedimento bandiera figlio della propaganda senza le risorse che abbiamo chiesto (per l’assunzione di nuovo personale e il miglioramento di strutture e mezzi”. Cuperlo ha infine ricordato come sul ddl sicurezza sta accadendo esattamente quanto già accaduto sulla “pessima autonomia differenziata. Anche su quel provvedimento l’atteggiamento della maggioranza è stato ottusamente chiuso a qualunque confronto di merito o proposta migliorativa. Loro hanno vinto le elezioni e intendono quel successo come il diritto a comandare, calpestando le prerogative del Parlamento, pensando di imporre le loro leggi a un Paese piegato ai loro voleri. Ma non è così”.
“Il Parlamento europeo ha appena votato la riconferma di Ursula Von der Leyen a presidente della prossima Commissione europea. Forza Italia ha votato a favore. Fratelli d’Italia ha votato contro (come la Lega). Un governo che si presenta sbrindellato ai tavoli europei è un danno per il Paese. Una presidente del Consiglio che sul primo e decisivo dossier europeo la pensa in modo opposto al suo ministro degli Esteri, almeno eviti di tornare in Parlamento a spiegarci che con lei l’Italia è tornata a contare. Perché farebbe un po’ ridere.
Un abbraccio” così su Facebook il deputato democratico Gianni Cuperlo.
“Dopo la seconda tranche dell’inchiesta di Fanpage c’è una sola cosa che Giorgia Meloni può e deve fare ed è sciogliere l’organizzazione giovanile del suo partito e ricostruirla eliminando ogni rigurgito di antisemitismo, neofascismo e neonazismo. Se non lo farà, sarà del tutto inutile chiedere ai vertici di Fratelli d’Italia prese di distanza da qualcosa che evidentemente non sono in grado o non hanno la volontà di cancellare” così il deputato democratico, Gianni Cuperlo.
Solidarietà del Gruppo Pd ad assistenti parlamentari
“Il 16 marzo del 1993 un deputato leghista espose in quest’Aula una corda da forca. Pensavamo per molto tempo che fosse l’apice di una regressione culturale politica e democratica, ieri è stata superata con i simboli fascisti della 10ª Mas e con l’aggressione fisica su cui hanno detto i miei colleghi. Non accettiamo quel verbale per le ragioni che sono state qui esposte e vorrei aggiungere e chiudo la solidarietà del nostro gruppo parlamentare agli assistenti parlamentari e soprattutto all’assistente parlamentare che è rimasto colpito durante quegli scontri e quell’aggressione a loro va la piena gratitudine e solidarietà del gruppo parlamentare del partito democratico”. Lo ha detto in aula Gianni Cuperlo deputato Pd a proposito del processo verbale.
Grazie per non aver rinunciato agli ideali della tua giovinezza
“Sono passati 40 anni eppure la figura di Berlinguer appare agli occhi di tanti come un esempio vivo. Lo si coglie in questi giorni, un affetto mai assopito che non è frutto della nostalgia ma la presa di coscienza di ciò che è venuto a mancare. Berlinguer è stato un comunista italiano dove l'aggettivo non è dettaglio ma sostanza”. Così il deputato democratico, Gianni Cuperlo, intervenendo in Aula a Montecitorio nella commemorazione del 40° anniversario della morte di Enrico Berlinguer.
“Berlinguer – ha aggiunto Cuperlo - ha schiuso porte su tutti i principali capitoli della modernità: la pace, le frontiere dei diritti civili, il pensiero femminista, le radici dell'ambientalismo. Non era l'utopia di una mente visionaria ma la testimonianza di un pensiero non ripiegato unicamente sulla conquista del potere. Non c'era alcun moralismo nelle sue battaglie ma solo il primato di una questione sociale che, ieri come oggi, è prima di tutto un'enorme questione morale”. 'Di cosa va più orgoglioso segretario Berlinguer?' gli chiese Giovanni Minoli nella sua ultima intervista a Mixer. 'Di non aver mai rinunciato agli ideali della mia giovinezza', rispose. Fosse solo per questo, noi venuti dopo, possiamo dire solamente grazie” ha concluso Cuperlo.
“Continua in commissione Affari Costituzionali la nostra battaglia di opposizione a quella autonomia differenziata che distruggerebbe l’unità del Paese calpestando i principi di uguaglianza dei cittadini nell’accesso a beni e servizi essenziali a partire da sanità e istruzione. Il disegno secessionista della Lega trova uno sbocco nello scambio indecente col premierato caro a Fratelli d’Italia. Il fatto che la Lega di Salvini candidi capolista alle prossime elezioni europee il neofascista Roberto Vannacci, teorico di classi separate per i disabili e di una italianità fondata sulla razza bianca non fa che rendere più devastante il disegno che questo governo intende realizzare. Proseguiremo la nostra opposizione in Parlamento e nel Paese convinti del dovere storico, politico e morale di fermare un attacco mai così esplicito ai diritti di cittadinanza di milioni di italiani” così il deputato democratico, Gianni Cuperlo.
“Giorgio Zanchini è uno tra i migliori giornalisti di questo Paese: colto, equilibrato, mai superficiale. Stamane nel corso di ‘Radio anch’io’ si è rivolto alla senatrice Mieli di Fratelli d’Italia chiedendole se fosse ebrea.
Alla legittima reazione critica della senatrice, Zanchini ha spiegato come con quella domanda fosse sua intenzione sottolineare un tratto di solidarietà verso la sua interlocutrice. Subito dopo si è scusato per un modo di porsi che, invece, era apparso offensivo e ha riconosciuto l’errore. Detto ciò alimentare una polemica, come sta accadendo in queste ore, accusando Giorgio Zanchini di antisemitismo è semplicemente un’assurdità e una follia. Buona serata e un abbraccio. P.S. Domani a Parma su invito del Sindaco, Michele Guerra, a celebrare il 25 Aprile”.
Lo scrive sui social il deputato dem Gianni Cuperlo.
“Il ministro Valditara lo ha ripetuto ieri: “Nelle aule delle scuole la maggioranza dei bambini deve essere italiana”.
Stop! E ha aggiunto: “Lavoriamo in questa direzione perché la società del melting pot, dove ognuno pensa e fa ciò che vuole ha di fronte a sé la disgregazione e il caos”. Bum!
A me quel “la disgregazione e il caos” mi ha fatto pensare a un breve inciso del saggio che Mauro Covacich ha da poco dedicato a Kafka. A un certo punto, Covacich parla della “letteratura minore” indicando una “comunità di zingari molto più ampia di quanto si creda, gente che ruba le lingue nelle culle”. Per capirci, “Il triestino Svevo lo fa con l’italiano, l’irlandese Joyce e il polacco Conrad lo fanno con l’inglese, l’irlandese Beckett col francese, il russo Nabokov con l’inglese americano, il boero Coetzee di nuovo con l’inglese, l’ungherese Ágota Kristóf con il francese. Sono tanti i ladri come Kafka, grandissimi scrittori, ma non nella loro lingua madre, bensì in una lingua appresa”. Ora, al netto che nel caso in questione parliamo di bambini spessissimo nati e cresciuti in Italia, sapete qual è il problema (temo insormontabile) del ministro Valditara? Che al pari del leader della Lega, Matteo Salvini, si ostina a vedere disturbatori dell’italianità e potenziali nemici della Patria anche dove potrebbero celarsi un nuovo Kafka, Conrad o Joyce.
Forse la verità è che a quei tre signori questo governo a suo tempo non avrebbe concesso neppure il permesso di soggiorno!” Così su Facebook il deputato democratico, Gianni Cuperlo.
“La decisione del Quirinale di eliminare dall’elenco corrente delle onorificenze i nominativi dei Capi di Stato e di altri insigniti dopo la loro morte è ineccepibile sia sotto il profilo strettamente giuridico sia sotto quello storico. Auspichiamo che tutti prendano atto di questa autorevole presa di posizione lasciando la materia alla storia e all’interpretazione degli storici, fuori da sterili strumentalizzazioni politiche” così i deputati della commissione Affari costituzionali della Camera, Simona Bonafè, Gianni Cuperlo, Federico Fornaro e Matteo Mauri.
“Il post di Donatella di Cesare a me pare di una gravità che impressiona. Calpesta la storia del paese e non so darmi ragione di come si possa averlo pensato e scritto. Quanto poi all’averlo cancellato, forse è persino peggio” così su X il deputato democratico, Gianni Cuperlo.
“La revoca delle onorificenze a chi si è macchiato di crimini crudeli e contro l'umanità ci vede concordi ma non sia un modo per piegare la storia con ricostruzioni partigiane che hanno tutto il sapore del revisionismo”. Così il deputato democratico, Gianni Cuperlo, è intervenuto in commissione Affari costituzionali alla Camera per motivare il voto favorevole del gruppo del Pd alla proposta di legge in materia di revoca delle onorificenze dell'Ordine al merito della Repubblica italiana. “Con rigore – ha detto Cuperlo - sfideremo la maggioranza a dimostrare in aula la propria onestà intellettuale votando i nostri ordini del giorno che elencheranno le tante indegne riconoscenze, a partire da quelle assegnate al criminale Benito Mussolini”.