“Voglio che quest’Aula metta agli atti l’espressione di una piena solidarietà all’onorevole Emanuele Fiano, che ieri, come sapete, è stato oggetto di un’aggressione che gli ha impedito di parlare”. Lo ha detto in Aula alla Camera il deputato del Partito Democratico, Piero Fassino, presidente del comitato Medio Oriente dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, nel corso della seduta odierna.
“Quell’aggressione – ha proseguito l’esponente dem – è stata giustamente condannata in modo corale da tutte le forze politiche, e credo di poter ringraziare, anche a nome di Fiano, tutti coloro che hanno espresso la loro solidarietà. Tuttavia, è doveroso sottolineare che quanto accaduto ieri non è un episodio isolato: da mesi, in molte università italiane e in diversi luoghi del Paese, chi si presenta con opinioni non allineate alle parole d’ordine dominanti è oggetto di aggressioni, discriminazioni e atteggiamenti che sono del tutto inaccettabili in una democrazia”.
“Solo poche settimane fa – ha ricordato Fassino – anche il rettore dell’Università di Genova ha subito un trattamento analogo. È evidente che esiste un problema serio di rispetto delle regole democratiche, che devono valere per tutti. Non possiamo accettare un doppio standard, per cui si condanna o si giustifica un atto in base al colore politico di chi lo compie o di chi lo subisce. Gli atti di violenza, intimidazione o prevaricazione vanno sempre condannati, senza ambiguità e senza eccezioni”.
"Non credo proprio che alimentare un litigio con la Francia sia nell'interesse dell'Italia". Lo dichiara.Piero Fassino, Presidente del gruppo di amicizia parlamentare Italia-Francia. "Italia e Francia - sottolinea Fassino - sono legati da intensi vincoli storici, culturali, politici ed economici, un patrimonio prezioso che non può essere compromesso da meschine polemiche strumentali" "E peraltro - ribadisce Fassino - proprio di fronte ad uno scenario europeo e internazionale segnato da forti criticità, Italia e Francia hanno la responsabilità di agire insieme per dare all'Europa forza e credibilita" "Ricordo - sottolinea ancora Fassino - che tra poche settimane celebreremo il quarto anniversario del Trattato del Quirinale con cui Roma e Parigi si sono impegnate ad una cooperazione permanente su tutti i temi di interesse bilaterale, nonché sui dossier strategici dell'agenda europea e internazionale. E anziché alimentare dannose diatribe, sarebbe utile che i due governi lavorassero insieme e senza remore a dare piena attuazione al Trattato"
"La lotta contro Hamas non giustifica che si impedisca alla popolazione gazawi di avere il cibo essenziale alla sua sopravvivenza. Chiediamo alla autorità israeliane di rimuovere ogni ostacolo all'inoltro dei beni alimentari e di coinvolgere le organizzazioni umanitarie nella più ampia distribuzione di cibo." Lo ha dichiarato Piero Fassino Presidente della Commissione Medio Oriente dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa. "22 mesi di guerra - sottolinea Fassino - hanno sottoposto la popolazione di Gaza a quotidiani bombardamenti, continui sfollamenti, distruzione di migliaia di abitazioni, penuria di cibo e di assistenza sanitaria. È tempo di mettere fine a questo calvario." "Hamas - e' l'appello di Fassino - liberi tutti gli ostaggi, Israele fermi le operazioni militari, si rimuova ogni ostacolo all'inoltro degli aiuti necessari alla vita della popolazione. E si riprenda la costruzione di una soluzione politica capace di tutelare i diritti di entrambi i popoli".
“La morte del giovane suicida nell'Istituto di pena minorile di Treviso è una ulteriore drammatica conferma della acuta criticità del sistema penitenziario e richiede l'adozione di una seria e concreta azione di riforma" Lo ha dichiarato Piero Fassino deputato PD di Treviso. "Nel caso specifico - ha aggiunto Fassino - il gesto estremo di un ragazzo di 17 anni segna la sconfitta di un sistema penale minorile che sempre più spesso ad un'azione di recupero di un giovane fa prevalere una pura logica punitiva e repressiva". "Anche questo drammatico suicidio - conclude Fassino - deve sollecitare il Ministro Nordio e il governo a investire su un sistema penale minorile capace davvero di offrire a un minore l'opportunità di uscire dalla illegalità e di ritrovare ragioni e modi di una vita normale e legale".
"L'appello allo sciopero generale lanciato da Yair Golan, leader del principale partito della sinistra israeliana, è la dimostrazione che c'è un'Israele democratica che vuole la pace e rifiuta l'avventura in cui Nethanyahu vorrebbe precipitare Israele e Gaza." Lo ha dichiarato Piero Fassino Presidente del Comitato Medio Oriente dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa. "L'appello di Golan - sottolinea Fassino - indica quanto acuti siano i rischi per la democrazia israeliana e la necessità di reagire per difendere il patrimonio liberale e democratico della società israeliana" "E' un dovere morale e politico - conclude Fassino - sostenere chi in Israele, e anche a Gaza, si batte per la fine della guerra, la salvezza degli ostaggi, la salvaguardia della popolazione palestinese da una ecatombe e la ricostruzione di un percorso di pace"
"La decisione del governo Nethanyahu di invadere e occupare l'intera striscia di Gaza e' una folle avventura che va fermata prima che la popolazione di Gaza debba subire altri lutti, altre sofferenze, altre distruzioni." Lo ha dichiarato Piero Fassino, Presidente del Comitato Medio Oriente dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa. "Una guerra senza quartiere e di totale distruzione - ha sottolineato Fassino - è quel che Hamas ha cercato fin dal 7 ottobre e Nethanyahu l'ha asseconda con una decisione che non è condivisa dai vertici militari, dall'opposizione politica e da una vasta parte della societa israeliana". "Con insensata e irresponsabile decisione - sottolinea ancora Fassino - Nethanyahu mette a rischio la vita degli ostaggi, provoca una catastrofe umanitaria, scatena una invasione da cui Israele non sapra' come uscire. E l'isolamento internazionale di Israele crescera' ancor di piu' ". "E indispensabile in queste ore - conclude Fassino - la piu' forte e immediata azione della comunità internazionale per ottenere la liberazione degli ostaggi, fermare l'escalation militare e garantire gli aiuti umanitari necessari alla sopravvivenza della popolazione palestinese".
“Un infarto inesorabile ci ha rapito Wladimiro Zagrebelsky. Ne ricordo anni di preziosa frequentazione torinese, poi al mio fianco come Direttore dell’Ufficio Legislativo al Ministero della Giustizia e infine la collaborazione a Strasburgo come Giudice della Corte Europea dei Diritti Umani. Magistrato di lucida e penetrante competenza unanimemente riconosciuta univa un garbo personale che ne facevano una persona straordinaria. A lui un ultimo saluto pieno di gratitudine e nostalgia” così sui social il deputato democratico Piero Fassino.
"Le immagini drammatiche delle condizioni disumane a cui sono sottoposti gli ostaggi israeliani impongono di mettere fine all'abisso dell'orrore. Si liberino subito tutti gli ostaggi, si interrompano le operazioni militari, si rimuova ogni ostacolo all'inoltro degli aiuti umanitari. Nulla più giustifica che si prolunghi una tragedia che già ha provocato un enorme numero di vittime, atroci sofferenze e la distruzione di un intero territorio." Lo ha dichiarato Piero Fassino, Presidente del Comitato Medio Oriente dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa.
"Governo e maggioranza continuano a strumentalizzare il recente rapporto della Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza del Consiglio d'Europa, sostenendo che contenga un attacco diretto alla professionalità delle forze dell’ordine italiane. Il documento del Consiglio d’Europa, in realtà, non contiene accuse, ma raccomandazioni e sollecitazioni volte a prevenire ogni forma di discriminazione" — così in una nota il deputato democratico Piero Fassino è intervenuto in Aula alla Camera, sottolineando che, peraltro, saremmo davanti a una polemica tardiva, visto che tutti i rapporti dell’ECRI, e quindi anche questo, vengono inviati preventivamente ai governi per essere esaminati e per consentire eventuali controdeduzioni prima della pubblicazione. "E in questo caso — ha aggiunto — il Governo ha anche risposto pacatamente, un atteggiamento che nulla ha a che vedere con la veemenza con cui oggi la questione viene sollevata. Nel rapporto sull'Italia — ha continuato Fassino — non vi è alcuna accusa di razzismo rivolta alle forze dell’ordine italiane. Si chiede semplicemente al Governo di vigilare affinché non si verifichino episodi riconducibili a pregiudizi razziali. Siamo dunque di fronte a una tempesta in un bicchier d’acqua — ha proseguito — che però desta forte preoccupazione, poiché conferma l’attacco sistematico da parte del Governo italiano alle principali istituzioni internazionali incaricate della tutela dei diritti umani, come l’ECRI, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU), la Corte Penale Internazionale e vari organismi dell’Unione Europea. Questo rappresenta un grave rischio per la democrazia del Paese: non si tratta di episodi isolati, ma di una strategia intenzionale volta a delegittimare questi organismi, a ridurre i controlli esterni sui diritti fondamentali e a trattare ogni istituzione che esercita un ruolo sovranazionale come un impaccio o un ostacolo da rimuovere” — conclude Fassino.
“È mio dovere intervenire per chiarire alcuni gravi equivoci sollevati dall’onorevole Bignami, fondati evidentemente su una lettura superficiale o distorta di una nota di agenzia.” Così il deputato dem Piero Fassino replicando in Aula al capogruppo di FdI, Galeazzo Bignami, in merito al recente rapporto ECRI (Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza) su un eventuale profilazione razziale rivolta alle forze dell'ordine italiane.
“Il Consiglio d’Europa – ha ricordato l’esponente Pd – è stato istituito dopo la Seconda Guerra Mondiale, su proposta di Churchill, per promuovere l’unità del continente nel segno della democrazia e dello Stato di diritto. Il suo mandato è monitorare il rispetto di questi principi da parte dei 46 Paesi membri, Italia compresa. “L’ECRI pubblica periodicamente rapporti su tutti gli Stati membri, e non esclusivamente sull’Italia. Tali documenti non contengono accuse, ma raccomandazioni e sollecitazioni volte a prevenire ogni forma di discriminazione. E i Rapporti, prima di essere licenziati, vengono inviati ai governi interessati perche possano esaminarli e controdedurre. Nel rapporto sull'Italia non vi è alcuna accusa di razzismo rivolto alle forze dell’ordine italiane. Si chiede semplicemente al governo di vigilare affinché non si verifichino episodi riconducibili a pregiudizi razziali”.
«Il ministero dell’Interno – ha concluso Fassino - ha già fornito risposta, assicurando il massimo impegno nel verificare e intervenire ove necessario., Quindi mi pare che si stia scatenando una tempesta in un bicchiere d’acqua. Nessuno, né in Italia né a Strasburgo, crede che le nostre forze dell’ordine agiscano per motivi razzisti. Difendere i diritti umani è un principio condiviso da tutti noi, mi auguro anche dal collega Bignami e non dovrebbe spaventare nessuno il fatto che se ne monitori il rispetto”. "Anche perché se il monitoraggio accerta che episodi censurabili non ci sono stati tutto finisce lì. E se invece risultano comportamenti censurabili è bene saperlo e intervenire tempestivamente."
"Come sempre, anche oggi il PD ha votato con convinzione la partecipazione italiana alle missioni internazionali di pace. Lo facciamo perché la pace è un bene indivisibile: non esistono più conflitti "locali", ma conflitti che ovunque accadano minano la sicurezza del mondo intero." Lo ha detto Piero Fassino nella dichiarazione di voto alla Camera sulle missioni internazionali di pace. "Discende da ciò - ha sottolineato Fassino - che ogni Paese è chiamato a concorrere a conseguire pace e stabilità e l'Italia lo fa in piena coerenza con l'art.11 della Costituzione che, rifiutando la guerra come strumento di soluzione dei conflitti, impegna il nostro Paese a partecipare alle azioni messe in essere per fermare chi i conflitti li suscita e ricorre alla guerra. Ciò è tanto più vero oggi di fronte a uno scenario internazionale caratterizzato da conflitti particolarmente acuti, quali la guerra in Ucraina e i molti conflitti che scuotono il Medio Oriente, a partire dal conflitto israelo-palestinese che richiede un impegno molto più determinato per fermare la guerra, ottenere la liberazione degli ostaggi e rimettere in moto un processo di pace e sicurezza per entrambi i popoli. E sono coerenti con questo impegno la partecipazione italiana alle altre missioni in Libano, in Irak, nel Mar Rosso, come nel Corno d'Africa." "In questo contesto non abbiamo votato a favore gli accordi con la Guardia Costiera Libica e con la Tunisia situazioni caratterizzate da gravi e continuate violazioni dei diritti umani. E ci siamo astenuti sulle misure per il Niger per l'opacità di quella decisione" "Con convinzione abbiamo votato a favore - ha ulteriormente ribadito Fassino - del sostegno all'Ucraina per impedire che quella guerra si concluda con una pace ingiusta e umiliante per chi ha subito un'aggressione che il nostro Paese e l'Europa hanno sempre condannato e respinto. "Infine - ha concluso Fassino - ribadiamo il nostro sostegno alle missioni nei Balcani, sottolineando ancora una volta che per dare stabilità alla regione è indispensabile che l'Unione europea acceleri l'integrazione europea dei Balcani occidentali."
"Di fronte al devastante terremoto che ha colpito il Myanmar, è necessario un impegno costante e continuo della comunità internazionale, che non si esaurisca negli aiuti delle prime ore. Decine di migliaia di persone sono senza casa, interi villaggi rasi al suolo, scuole, ospedali e infrastrutture pubbliche del tutto inagibili. Da subito va avviata un immensa opera di ricostruzione che non puo' essere caricata sulle sole spalle del Myanmar". Lo ha dichiarato Piero Fassino incontrando questa mattina a Roma la signora Zin Mar Aung, Ministro degli Esteri del Governo di unità nazionale del Myanmar, espressione delle forze democratiche di opposizione alla dittatura militare che dal 2021 opprime il Paese. Il Ministro era accompagnata dalla Presidente dell'Istituto Cervi, Albertina Soliani, da anni impegnata generosamente nella solidarietà con il Mianmar "L'impegno internazionale - ha aggiunto Fassino - deve anche dedicarsi ad allentare la drammatica guerra interna che strozza il Paese, operando per una tregua delle operazioni militari, per un amnistia che liberi Aung San Su Ky e tutti i prigionieri politici, per aprire spazi utili ad una transizione che restituisca il Myanmar alla democrazia". "Anche il governo italiano - ha concluso Fassino - agisca e solleciti l'Unione europea ad attivarsi e in questa direzione il PD presenterà atti parlamentari che manifestino in modo esplicito e concreto la determinazione a non lasciare solo il Myanmar"
Non è semplice rappresentare lo spessore culturale, politico, umano di una personalità come Furio Colombo che ci ha lasciato pochi giorni fa al termine di una lunga vita spesa con intensa passione civile, alta qualità intellettuale e rara poliedricità. Ricordo l’entusiasmo con cui accolse la candidatura parlamentare che gli offrii e che lo vide per tre legislature Deputato e Senatore dei DS, dell’Ulivo e del PD, dedicandosi nella Commissione Esteri al cruciale tema dei diritti umani, ma anche promuovendo disegni di legge ispirati alla promozione dei diritti e della cultura, come le sue proposte sulla istituzione dell’avvocato del minore, sugli incentivi all’acquisto di opere di giovani artisti, sulla riorganizzazione degli Istituti italiani di cultura, sulla istituzione dei centri regionali di terapia del dolore. Era un uomo libero, vivendo i valori in cui credeva con grande determinazione come anche testimonia il dissenso che, con lealtà, espresse ogni volta che le decisioni proposte entravano in conflitto con i suoi convincimenti. La sua attiva presenza parlamentare culminò nella promozione della legge, di cui fu primo firmatario, per l’istituzione della Giornata della Memoria, introdotta in Italia prima che anche le Nazioni Unite la proponessero al mondo intero. Così come fu fondatore dell’associazione progressista Sinistra per Israele, dedicando scritti importanti al rapporto tra ebraismo e sinistra e battendosi per una soluzione di pace che riconoscesse i diritti di entrambi i popoli che vivono in quella terra. Chi, come me, ha avuto la enorme fortuna di averlo come amico vero e sincero non potrà mai dimenticare l’attenzione con cui curava i rapporti personali, la capacità di ascolto di ogni interlocutore, la curiosità intellettuale di chi sa che anche nella persona più distante c’è un pezzo di verità da scoprire e comprendere. Così oggi lo ricordiamo, con immensa gratitudine.
Lo ha detto in Aula il deputato del Pd Piero Fassino durante la commemorazione di Furio Colombo.
"La proposta da me avanzata, a nome del PD, di stanziare nella legge di bilancio 180 milioni per interventi per la salvaguardia di Venezia e della sua laguna è tata respinta dal governo. E sono state respinte anche altre proposte analoghe di altri gruppi, pur di dimensioni più contenute. Per nascondere una decisione così vergognosa il governo e' ricorso a uno stanziamento ridicolo di 5 milioni. Una vera foglia di fico che umilia Venezia e dimostra il totale disinteresse del governo per Venezia e il suo futuro" Lo ha dichiarato il deputato democratico, Piero Fassino.
“Ottaviano Del Turco fu vicesegretario generale della Cgil a fianco di Luciano Lama; segretario del Psi in anni turbolenti; deputato, senatore ed eurodeputato dell'Ulivo; presidente della Commissione Antimafia e ministro delle Finanze nel secondo governo Amato; e, infine, presidente della Regione Abruzzo, la terra natia a cui fu sempre profondamente legato. Incarichi ricoperti con un duplice profilo a cui sempre fu fedele: tensione unitaria, per l'unità del sindacato e per l'unità della sinistra e del campo progressista; e riformismo come espressione di una sinistra capace di far vivere i suoi valori in una cultura di governo. Sentiamo il dovere di rivolgere un atto di riconoscimento e di gratitudine ricordando che Ottaviano Del Turco è stato un galantuomo”.
Così il deputato democratico Piero Fassino, intervenendo nell’Aula della Camera in ricordo di Ottaviano Del Turco.
“Alla Presidenza della Regione - ha aggiunto - iniziò la parte più dura, dolorosa e ingiusta della vita di Ottaviano Del Turco. Impegnatosi a liberare la sua regione da pervasivi e opachi sistemi di potere, soprattutto in campo sanitario, fu da quegli stessi poteri accusato di atti corruttivi che, con clamorosa enfasi mediatica, condussero al suo arresto e alle dimissioni della Giunta regionale, innescando un interminabile iter processuale scandito da accuse e pesanti condanne che via via si ridimensionarono sempre di più, fino a ridursi ad un solo addebito non dimostrato e peraltro fondato su un articolo di legge successivo agli atti di indagine. Accuse che Del Turco respinse con sdegno sempre rivendicando la propria onestà e correttezza. Furono anni di amarezza e solitudine, aggravate da un male che ne minò corpo e spirito. Non mancarono - ha concluso - atti di accanimento giustizialista, anche nelle aule parlamentari: furono ragione di grande amarezza, troppi opportunistici silenzi, quando non addirittura parole ipocrite”.