7 territori tra nord e centro Italia abbandonati e senza risorse
“La maggioranza di centrodestra che Governa il Paese lascia, ancora una volta, un importante progetto a metà, prima propagandandolo e mettendolo al centro di proclami e passerelle e, poi, al momento del dunque, lasciandolo senza mezzi per divenire davvero operativo. E’ il caso del mancato finanziamento della Zls 7 territori tra nord e centro Italia. l’emendamento prevedeva uno stanziamento di 250 milioni, in grado di coprire il triennio 2025 – 2027. “Non possiamo che leggere questo voto contrario come una presa in giro – commenta la deputata democratica Nadia Romeo – Mi domando che senso abbia generare illusioni e aspettative di vasta portata in un territorio, creando strumenti potenzialmente vincenti, che vengono però lasciati senza la le risorse finanziarie per farli funzionare davvero. Agire così, lo ripeto, è una presa in giro che colpisce e danneggia istituzioni, associazioni di categoria, lavoratori, cittadini che tanto si erano impegnati facendo rete per la loro istituzione".
"Una sentenza importante per il territorio, che introduce un fondamentale principio di precauzione, nell'accostarsi a un unicum di enorme pregio naturalistico come il Delta del Po Veneto. Auspichiamo che si faccia tesoro delle osservazioni contenute nella pronuncia del Tar del Lazio e si tengano maggiormente in considerazione le specificità del nostro Polesine.
Non solo dal punto di vista strettamente paesaggistico e naturalistico, ma anche in relazione al fenomeno della subsidenza, che ha segnato in maniera drammatica la nostra storia recente e che non può essere ignorato". Così la deputata democratica Nadia Romeo.
“Soddisfazione per aver finalmente affrontato l’emergenza pesca e l’invasione del granchio blu nelle lagune del Bassopolesine, ma amarezza per i 18 mesi persi in cui il Governo ha dimostrato distanza e incomprensione per la crisi reale di un settore da decenni leader europeo nella produzione ed esportazione di vongole”. Così Nadia Romeo, deputata del Pd, commenta l’audizione di oggi di Enrico Caterino, Commissario straordinario all'emergenza per il granchio blu, nelle Commissioni riunite Ambiente e Agricoltura della Camera.
“Abbiamo chiesto questa occasione istituzionale da agosto, e Caterino ha presentato proposte per contenere il granchio e diversificare la produzione. Tuttavia, puntare alla diversificazione significa sacrificare un’eccellenza storica come la produzione di vongole, spingendoci verso filiere già competitive”, prosegue Romeo. “Agendo per tempo, forse non saremmo in questa situazione, mentre già 300 partite IVA sono state chiuse tra il Delta polesano e quello ferrarese".
Il Pd ha quindi elaborato emendamenti urgenti a sostegno dei pescatori, tra cui una sospensione triennale dei contributi previdenziali, misura invocata da mesi e indispensabile per dare un minimo di sollievo economico.
“Il governo non perda altro tempo, siamo molto preoccupati per la Cirsi della Berco. Il ministro Urso batta un colpo, l’apertura della procedura di licenziamento nei confronti di 480 lavoratori e lavoratrici è molto preoccupante e inaccettabile: servono soluzione concreti per scongiurare licenziamenti di massa” così la deputata democratica Nadia Romeo, che sta seguendo da vicino e con grande preoccupazione l’annuncio dei 480 licenziamenti nello stabilimento di Copparo, a fronte di una forza lavoro di circa 1200 dipendenti. “Un dato già drammatico di per sé – prosegue la parlamentare democratica – che ha ripercussioni pesantissime su tutto il Polesine e sui Comuni della Sinistra Po che subirebbero gravi ripercussioni da un licenziamento di massa di questa portata. Abbiamo già preso contatti – spiega Romeo – con i rappresentanti dei lavoratori. Abbiamo seguito con attenzione la riunione convocata dalla Regione Emilia Romagna, nel corso della quale i rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto all’azienda di ritirare la procedura di mobilità. L’azienda, da parte sua, ha preso tempo, promettendo una risposta entro il 31 Ottobre, vale a dire prima della riunione al ministero, prevista per il 5 Novembre”.
“E’ fondamentale, in una situazione simile, esplorare ogni possibile percorso alternativo a una mobilità di massa che sarebbe devastante a livello sociale. L’annuncio dell’intenzione, da parte della proprietà, di licenziare circa 480 persone, ben poche delle quali vicine all’età pensionabile – prosegue Romeo – sarebbe infatti già dirompente di per sé. Ma, a rendere il tutto ancora più devastante, è la congiuntura che stanno affrontando il settore metalmeccanico in generale e automotive in particolare: una crisi generalizzata che, nel territorio che gravita intorno a Berco, di fatto renderà impossibile assorbire anche solo parte della forza lavoro che, eventualmente, risulterà in esubero. Una situazione non dissimile a quella del Polesine, dove pure le possibilità di ricollocamento sarebbero minime, se non nulle”. “Una situazione di questo tipo e di questa gravità deve essere governata e gestita a livello centrale, tutelando occupazione e tenuta del tessuto sociale delle comunità interessate dalla crisi. E proprio in questa direzione andrà il mio impegno”. “Ho già assicurato la mia presenza – chiude Romeo - nella serata di martedì 29 Ottobre, a Polesella, dove è stato convocato un tavolo di discussione sulla crisi Berco”.
“Granchio blu e mucillagine stanno mettendo in ginocchio la produzione delle vongole in Italia. Siamo davanti a una vera e propria emergenza e il governo è latitante:
il ministro Lollobrigida ancora non ha dato rassicurazioni alle imprese sui necessari ristori per temperare gli effetti negativi di una riduzione della produzione di oltre il 70% e le misure contenute nel decreto agricoltura sono del tutto insufficienti” così la deputata democratica, componente della commissione ambiente di Montecitorio, Nadia Romeo, che ha presentato un ordine del giorno al decreto agricoltura “per porre l’attenzione sull’emergenza granchio blu che sta mettendo a rischio la sopravvivenza della produzione di vongole, cozze e ostriche nelle acque italiane”. “Quanto sta accadendo nell’alto Adriatico - ha aggiunto la democratica - è emblematico della gravità della situazione italiana a cui si sta sommando adesso anche l’emergenza mucillagine che sta compromettendo ulteriormente le produzioni. Gli effetti economici e occupazionali di questa crisi sono molto profondi: sono di oltre 100milioni di euro le perdite di un settore che produce eccellenze e che per colpa dei ritardi del governo sta
vivendo grandi incertezze con il rischio di non riuscire neanche a pagare i contributi ai lavoratori” ha concluso la democratica auspicando un “cambio di rotta da parte
dell’esecutivo che sia capace di dare risposte mettendo in campo le risorse promesse, nominando il commissario che hanno previsto da maggio ma che non è mai arrivato e guardando con lungimiranza al futuro per permettere interventi strutturali e di vivificazione delle lagune”.