“L’approvazione alla Camera della proposta di legge a sostegno del settore florovivaistico e’ frutto del lavoro comune anche con l'opposizione; un dato che voglio sottolineare, perché lo ritengo significativo in un momento in cui l'Italia sta conducendo la sua battaglia contro il covid-19. Sarebbe utile poterlo fare più più spesso, con uno spirito unitario che si concentri più sugli interessi del nostro Paese, e meno sulla propaganda”.
Lo dichiara Susanna Cenni, deputata Pd e vice presidente della commissione Agricoltura.
“Il settore florovivaistico è stato uno dei più colpiti dal lockdown fin dalla primavera scorsa. Piante e fiori, in modo particolare i fiori recisi e le piante stagionali, se non veicolati in tempi brevi, semplicemente muoiono e diventano un costo anche per lo smaltimento. Il governo - prosegue l'esponente dem - ha lavorato per attenuare questo colpo, lo ha fatto allentando il blocco e consentendo la vendita nei supermercati e la consegna a domicilio. Lo ha fatto intervenendo con i decreti sul settore, compreso il provvedimento voluto con un nostro emendamento nel decreto Rilancio sul taglio degli oneri contributivi. Ma il perdurare delle pandemia sta mettendo a dura prova un settore che vale il 5% della produzione agricola totale, conta circa 27mila aziende e 100mila addetti, e che contribuisce in maniera significativa al nostro export. Era dunque necessario sostenerlo e valorizzarlo nuovamente”.
“Siamo soddisfatti - prosegue Cenni - che questo provvedimento intervenga sul tema della filiera, che è strategico, sull’organizzazione degli uffici deputati a seguire il comparto, sul tema dei marchi, sulla relazione con la Green Economy prevedendo la istituzione di un coordinamento permanente. Il testo a cui siamo giunti definisce una cornice di insieme in materia di coltivazione, promozione, valorizzazione, comunicazione, commercializzazione e qualità dei prodotti del comparto florovivaistico. Avremmo voluto migliorarlo ancora, penso al tema degli obiettivi che Europa e Strategie Europee si pongono con la riduzione dell'uso della chimica, e quindi alla funzione della ricerca, dell'uso di fertilizzanti meno impattanti sul territorio. O ancora a come favorire interventi mirati per la riduzione delle spese energetiche in serra, utilizzando fonti rinnovabili. Ma spero che questo e molti altri miglioramenti possano essere oggetto del lavoro del tavolo di settore che con questo provvedimento viene istituito, così come spero che Stato e Regioni, nell'ambito della loro cabina di regia possano adottare strategie coordinate nell’ambito dei Piani di Sviluppo Rurale”.