“L’assemblea generale delle Nazioni Unite ha scelto le date del 15, 16 e 17 ottobre per dedicarle rispettivamente alla giornata delle Donne rurali, alla giornata mondiale dell'Alimentazione e alla giornata per lo sradicamento della Povertà. Le donne svolgono in tutto il mondo una funzione fondamentale per la sicurezza alimentare, sono protagoniste della produzione della maggior parte del cibo disponibile ma spesso vivono nell'insicurezza, subiscono violenza, discriminazioni, sono le prime a vivere sulla propria pelle gli effetti delle crisi, compresa quella climatica. Sostenere la crescita e lo sviluppo delle donne in agricoltura nei paesi più poveri, significa investire sullo sviluppo delle comunità, di interi Paesi, significa ridurre il rischio di dissesto idrogeologico. Anche per questo l'obiettivo della parità di genere è divenuto uno degli obiettivi strategici dell'agenda per lo sviluppo sostenibile”.
Lo dichiara Susanna Cenni, vice presidente della commissione Agricoltura della Camera e responsabile Agricoltura Pd, intervenendo alla webinar promossa da ASeS Agricoltori sul tema ‘Madre Terra’.
“Tutte le principali analisi degli organismi internazionali – ha sottolineato l'esponente dem - stimano, infatti, che se le donne avessero il medesimo accesso degli uomini alle risorse agricole, la produzione nelle fattorie gestite da donne aumenterebbe del 20/30% e il numero di persone che soffre la fame diminuirebbe di 100/150 milioni”.
“Tutto questo riguarda solo quella parte del mondo in cui si muore di fame o per guerra? No. In agricoltura sono circa il 30% delle titolari di impresa, sono spesso laureate, specializzate, colte. Gestiscono imprese, hanno di norma maggior cura del prodotto, sono creative. Ma anche in questo caso l'accesso alla terra, al credito, ai mercati internazionali, è per loro più complesso. Per non parlare dei casi di sfruttamento dei caporali, che per le donne significa spesso anche violenza ed abuso sessuale. Dobbiamo investire con determinazione sulle donne – ha ribadito Cenni - sulla loro crescita, sulla loro autonomia economica e sociale, altrimenti buona parte degli obiettivi dello sviluppo sostenibile, come quelli del Piano per la Ripresa e la Resilienza, saranno difficilmente raggiunti”.