“Sui contratti di filiera del settore agroalimentare, previsti da un apposito bando del Pnrr, regna l’assoluta incertezza e il governo brancola nel buio mettendo a rischio l’effettiva erogazione dei contributi previsti a discapito di migliaia di imprese agricole”.
Lo dichiara Stefano Vaccari, capogruppo dem in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera, dopo lo svolgimento dell’interrogazione parlamentare presentata dal gruppo Pd, alla quale ha risposto in Aula il sottosegretario al ministero dell’Agricoltura, Luigi D’Eramo.
“Sulla graduatoria di assegnazione dei contributi - continua il deputato democratico - pendono decine e decine di ricorsi a fronte di decisioni pasticciate e frutto di valutazioni soggettive e non collegiali. Le erogazioni, inoltre, non potranno essere fatte se non al termine dell’esame di tutti i ricorsi, non prima di maggio 2024. Con la probabilità di venire sommersi da nuovi ricorsi visto che la graduatoria è stata pubblicata, come sottolineato dal sottosegretario D’Eramo, solo il 12 gennaio scorso. E’ evidente che slitteranno i tempi e comunque i progetti dovranno essere portati a termine entro il 2026, con l’evidente rischio che non tutti potranno essere realizzati. Sarebbe un grave danno per il comparto agroalimentare ed il governo deve prendere di petto la questione riconducendo ad equilibrio e trasparenza ciò che evidentemente non è stato fatto. Risultano infatti escluse filiere di eccellenza che denunciano la mancanza di valutazioni oggettive e comunque discordanti con altre decisioni di pari livello. E’ grave che il governo venga in Aula e si limiti ad una rappresentazione temporanea delle diverse scadenza, eludendo il grave tema dei ricorsi come se non fossero una problematica da affrontare. Peraltro - conclude Stefano Vaccari - al momento risultano stanziati solo i 690 milioni di euro inseriti nel Pnrr dal governo Draghi e non è dato ancora di sapere come e quando verranno riassegnati gli ulteriori 2 miliardi di euro sbandierati dal governo e stanziati in aggiunta nell’ultima modifica del Pnrr”.