"Nonostante l’ottimo lavoro dei commissari dunque, a distanza di un anno dall’insediamento del governo e dopo una nutrita serie di rinvii, la soluzione alla questione di Alitalia è la mancanza di soluzione. Lo Stato diventa primo azionista e tanti saluti alle promesse, in particolare del M5S, che “mai più” sarebbero stati usati soldi pubblici per Alitalia. La compagnia viene di fatto nazionalizzata. Si scarica sui contribuenti italiani il peso dell’operazione sia attraverso la partecipazione di Ferrovie e Ministero dell’Economia sia con il carico sulle bollette energetiche del costo del mancato rimborso del prestito ponte. Non c’è un partner industriale, se non l’americana Delta con una quota decisamente minoritaria. E non c’è un piano industriale che indichi come rilanciare Alitalia mentre si parla di riduzione dei voli e soprattutto dei dipendenti, con tagli fino al 20% dell’attuale forza lavoro. Senza considerare, infine, l’errore di coinvolgere Ferrovie, che non ha alcuna esperienza industriale nel settore aereo, distogliendo l’azienda dalla sua missione di dedicarsi al trasporto regionale e all’alta velocità nel Mezzogiorno realizzando il piano di investimenti da 110 miliardi approvato nella scorsa gestione. Un pasticcio che pagheranno sia Ferrovie che i contribuenti italiani".
Lo ha dichiarato il capogruppo democratico alla Camera Graziano Delrio.