• 03/07/2017

Presentazione della legge che tutela tale patrimonio

Mercoledì ore 14:30 sala stampa Montecitorio

“La proposta di legge ha come fine l’individuazione di un reale percorso di recupero dei più importanti e pregevoli siti minerari post industriali esistenti nel territorio nazionale con l’obiettivo di censire il patrimonio attraverso la redazione di un apposito albo; stabilire un ordine di interventi strutturali per il recupero e la trasformazione in aree fruibili dei siti recuperabili, stipulando, laddove possibile, apposite convenzioni con gli enti proprietari; promuovere, a livello nazionale, percorsi integrati per favorire lo sviluppo di questa nuova forma di turismo”. Lo dichiara la deputata del Pd, Maria Iacono, prima firmataria della proposta di legge “Tutela e valorizzazione dei siti minerari dismessi e del loro patrimonio storico, archeologico, paesaggistico, ambientale”, che verrà presentata presso la sala stampa di Montecitorio mercoledì 5 luglio alle ore 14:30.

“La proposta di legge – spiega la deputata democratica - nasce dalla proficua collaborazione avuta in questi anni con l’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e con la  Rete Nazionale dei Parchi e Musei Minerari Italiani, istituti particolarmente sensibili alla salvaguardia ed alla valorizzazione dell’immenso patrimonio minerario di cui dispone il nostro Paese. Il territorio della Repubblica Italiana, infatti , dispone di impianti di produzione dismessi, alcuni dei quali sono riconosciuti anche dalle locali soprintendenze ai Beni Culturali come autentiche testimonianze di archeologia industriale e protetti da specifici vincoli di tutela, cui spesso non seguono interventi mirati al recupero e alla fruizione degli stessi luoghi”.

“Nonostante a livello Regionale vi siano numerose norme tendenti a tutelare il patrimonio minerario dismesso, anche attraverso la costituzione di parchi e musei di rilevante pregio sul piano paesaggistico, il Paese necessita di una legge organica in grado di tutelare in modo sinergico tutti i siti minerari dismessi che rischiano di essere perduti ed abbandonati al degrado e all’incuria. Il rischio, d’altre parte, è proprio  quello di perdere la memoria di luoghi, di per se affascinanti, che raccontano la storia dello sviluppo industriale nazionale, che è storia di battaglie civili per il lavoro e la rinascita economica e sociale del Paese, perdendo in tal modo anche l’occasione per rilanciare un turismo consapevole che già nel resto d’Europa vanta esperienze significative”, conclude Maria Iacono.

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