"E' un'ottima notizia che le ultime regole di Basilea 3+ per le banche europee siano state posticipate al 2025 e saranno meno severe di quanto atteso. Era quello che molti esponenti del gruppo del Pd della Camera avevano auspicato: è del tutto evidente, infatti, che se applicate avrebbero determinato una diminuzione dei crediti all'economia reale, alle famiglie e alle imprese. Non si può gravare ulteriormente l'industria bancaria che deve, invece, essere messa nelle condizioni di sostenere la ripresa, affiancando il sistema Paese nella fase di crescita post pandemica". Lo dichiara in una nota, Umberto Buratti, capogruppo del Pd in Commissione Inchiesta sul sistema bancario.
"Tuttavia, ritengo necessario fare uno sforzo in più, adottando strategie di rilancio anche in ragione dell'impegno assunto dal G20 in base al quale l'implementazione del lodo del 2017 dovrebbe avvenire in modo tale da non risultare in un significativo incremento dei requisiti complessivi di capitale per le banche. E' indispensabile rivedere tutto il complesso regolamentare, valutando modifiche ispirate ai princìpi di adeguatezza, proporzionalità e sussidiarietà. In questo quadro - prosegue il deputato dem - sarebbe importante che il governo si impegnasse in sede europea ad adottare iniziative per promuovere un adeguamento del quadro regolamentare bancario che tenga anche conto delle peculiarità e delle finalità mutualistiche delle banche di credito cooperativo e delle casse rurali, del loro esclusivo ruolo di servizio allo sviluppo inclusivo e partecipato delle economie locali. Si tratta di una componente essenziale dell'economia italiana al servizio di famiglie e piccole e medie imprese che avrà un ruolo centrale nella ripresa. Proprio per queste ragioni ho presentato nei mesi scorsi una risoluzione che servirà a sciogliere alcuni nodi: le BCC, infatti, ai sensi della normativa sono qualificate come intermediari "significant" ed esposte a una vigilanza sproporzionata ed incoerente rispetto alla loro finalità mutualistica", conclude Buratti.