"La legge sul biotestamento, approvata oggi dall'aula della Camera, dopo una lunga e approfondita discussione, segna un passo importantissimo sul fronte dei diritti, sancendo il principio che ciascun individuo possa manifestare il proprio rifiuto a trattamenti sanitari non desiderati, anche necessari al sostegno vitale". Lo dichiara, in una nota, la deputata del Pd, Vanna Iori. "Ci sono situazioni dolorose nel misterioso confine tra la vita e la morte, come il decorso di una grave malattia che diventa irreversibile e tale da portare sicuramente alla morte, o situazioni cliniche irreversibili
in seguito a traumi o a eventi acuti: si può e si deve rispondere alle disposizioni del paziente che non vuole vivere come una costrizione
trattamenti sanitari che assumono la caratteristica di accanimento", prosegue Iori. "Fermo restando che non ci sono vite non degne di essere vissute, sospendere il trattamento non significa abbandono del malato ma prendersi cura di lui con un approccio terapeutico che possa
alleviare le sue sofferenze e consenta di accompgnarlo al morire prendendosi cura di lui e rispettando le sue volontà", prosegue la deputata del Pd. "Con questa legge si sancisce un non facile equilibrio tra diritto all'autodeterminazione e alla libertà di scelta consapevole in scelte eticamente delicate attinenti alla vita e alla coscienza della persona", aggiunge. "Confidiamo adesso in una rapida approvazione al Senato", conclude Iori.