"Che un paese dell'Ue vieti per legge il Pride è inaccettabile. L'iniziativa di Orban che fa parte di una lunga serie di atti persecutori nei confronti della comunità LGBTQIA+ non può passare sotto silenzio in Europa senza che si prendano seri provvedimenti: non basta ricordare che alcuni fondi destinati all’Ungheria, come quelli di coesione, restano bloccati in attesa che il Paese si adegui agli standard europei. E', evidentemente, una misura poco efficace.
Vietare la manifestazione dell'orgoglio di una intera comunità accusandola di essere dannosa per i bambini è paradossale e incredibile e mette l'Ungheria di Orbàn sullo stesso piano della Russia di Putin e delle teocrazie islamiche.
Per questo ci organizzeremo per partecipare al Pride di Budapest, il 28 giugno prossimo, per manifestare il nostro supporto alla comunità LGBTQIA+ ungherese e la nostra condanna all'autocrazia di Orbàn". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.