"Le destre vivono come paure e minacce tutto ciò che è diverso da loro: è un pericolo la religione musulmana, è un pericolo la comunità LGBTQIA+, è un pericolo il cibo non italiano. Ora, che siamo a ridosso delle elezioni, tornano ad alimentare il "rischio islamizzazione" e la guerra di regione, la paura delle persone musulmane. Ma dov'è il pericolo? Le persone di fede musulmana, in Italia, sono il 4,5 per cento della popolazione. Parliamo di 2,7 milioni di persone (su circa 60) di cui un milione e mezzo di cittadinanza non italiana. L'80 per cento degli italiani sono cristiani, in prevalenza cattolici, il 10 per cento atei o agnostici. Qual è il rischio? Non c'è alcun rischio se non per chi aizza paure sperando di recuperare qualche punto percentuale alle prossime elezioni.
Dimenticano, o fingono, che noi italiani siamo frutto della contaminazione di tante differenze: abbiamo avuto dominazioni arabe, normanne, longobarde, greche, c'è stato Napoleone, gli spagnoli. E' dalle differenze che traiamo vantaggio e ci arricchiamo, se siamo bravi a creare le condizioni per una convivenza civile e pacifica. Al contrario, relegare le comunità di fede musulmana in luoghi marginali delle città o della società significa creare discriminazioni e ghettizzazioni e proprio da questo può generare l'insicurezza". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.