"Oggi sono stata a Torre Faro, vicino a Messina, nel punto in cui dovrebbe sorgere uno dei piloni del famigerato Ponte sullo stretto. Insieme a Maria Flavia Timbro che è candidata con il PD alle elezioni europee, ho incontratole persone a cui vorrebbero espropriare le case e anche le attività commerciali per costruire un'opera costosa, inutile e forse anche pericolosa.
Queste persone non solo non vogliono il ponte, ma non sanno neanche cosa sarà di loro dopo che verranno distrutte le loro case costruite o comprate con sacrificio, a volte ereditate dalle famiglie, per le quali è stato detto loro che riceveranno pochi spicci per compensarne la perdita.
In una terra dove mancano le strade, le autostrade sono un colabrodo, la ferrovia è ancora a binario unico, le scuole sono fatiscenti, la sanità è a pezzi, questo Ponte appare come un enorme spreco, pari per ora a 15 miliardi di euro, utile solo a certificare l'esistenza di Salvini nella politica italiana.
Continueremo a batterci perché il ponte non si faccia e si investano i soldi, invece, in opere e servizi di cui davvero le cittadine e i cittadini hanno bisogno. E ci batteremo perché l'emendamento liberticida della Lega, che inventa un nuovo reato, la "resistenza passiva", e vuole alzare a 25 anni le pene già previste in caso di violenze ma con aggravanti per chi protesta contro le grandi opere, non passi. E' l'ennesimo tentativo di questa maggioranza di limitare le libertà democratiche e di zittire il dissenso. Ed è inaccettabile". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo che oggi era in Sicilia per la campagna elettorale in vista del voto per le europee.