“In questi giorni il ministro Schillaci ha pubblicato un decreto che include il cannabidiolo, CBD, uno dei principi attivi della cannabis, tra i farmaci sotto stretto controllo perché stupefacenti. Il cannabidiolo è un principio attivo non incluso nelle Convenzioni Onu sulle sostanze narcotiche e psicotrope. A parte l’approccio antiscientifico a cui ormai ci sta abituando questo governo e il disinteresse per le esperienze virtuose di altri paesi nel mondo la cosa che fa rabbrividire è il totale menefreghismo per i tantissimi pazienti che usano il CBD come terapia per molti disturbi e malattie. La giustificazione del Ministro, per il decreto in questione, sarebbe l’aver ricevuto una nuova istruttoria da parte dell’Istituto superiore di sanità e dal Consiglio superiore di sanità che aggiornerebbe le informazioni ritenute necessarie per la decisione. Ovviamente di tali informazioni non troviamo traccia. L'obiettivo vero di questo governo è chiaro e semplice: disintegrare il settore della cannabis light. Un settore articolato e in crescita formato da migliaia di realtà imprenditoriali e che impiega migliaia di persone. È davvero vergognoso e inaccettabile, daremo battaglia in parlamento per impedire a Giorgia Meloni, al ministro Schillaci e al loro codazzo di novax di riportarci indietro nel tempo”. Lo afferma Marco Furfaro capogruppo PD in commissione affari sociali e membro della segreteria nazionale.