• 13/07/2018

“I dati raccolti da Flai-Cgil e il rapporto su agromafie e caporalato dimostrano con la forza dei numeri che la legge funziona”. Lo dichiara Maria Chiara Gadda, capogruppo Pd in Commissione Agricoltura alla Camera, a proposito del 'Quarto Rapporto Agromafie e caporalato” presentato oggi dall'Osservatorio Placido Rizzotto della Flai-Cgil.

“Il rapporto – continua – evidenzia come l’attività delle agromafie non consista solo nello sfruttamento del lavoro ma si estenda anche al business della contraffazione e del riciclaggio. Attraverso la creazione di società di comodo, le mafie si dedicano anche all’import-export e controllano molte parti della filiera, strozzando gli imprenditori onesti. E’ quindi indispensabile rendere operativi gli strumenti premiali e di prevenzione della legge. Lo sfruttamento del lavoro lede la dignità delle persone ma è anche potentissimo strumento di dumping e concorrenza sleale tra imprese. Purtroppo, il rapporto fa scoprire che il potere delle organizzazioni criminali non conosce confini, all’interno del Paese. Né differenze tra le vittime, che sono migranti come italiani, donne e giovani. Serve anche una discussione pubblica sulla distribuzione della catena del valore: il lavoro e gli imprenditori agricoli devono essere pagati il giusto. Altrimenti si rischia di distruggere interi comparti”.

“Il rapporto non si limita a fotografare l’esistente ma traccia anche il percorso ancora da fare, sfruttando appieno i nuovi strumenti offerti dalla legge. Invece che dedicarsi ai tuffi nelle piscine confiscate dagli altri e all’uso dei ministeri a fini solo propagandistici, Di Maio e Salvini comincino a occuparsi di questo tema. Magari questo non assicura di finire in prima pagina ma rappresenta un doveroso atto di giustizia sociale e di cura per il sistema produttivo”, conclude.