• 29/07/2019

“Prevenire il diffondersi di informazioni riservate, manipolate o false sui social network che vengono attribuite alle forze di polizia inficiandone l’immagine”. Lo chiedono i deputati del Partito democratico Alessia Morani, Carmelo Miceli, Alessia Rotta ed Emanuele Fiano, con un’interrogazione ai ministri dell’Interno e della Difesa.

“Poche ore dopo l’uccisione del carabiniere Mario Cerciello Rega – spiegano - è stata diffusa la falsa notizia della cattura di quattro nordafricani in relazione all’omicidio. Secondo quanto riportato da un articolo di wired.it fin dalla mattinata di venerdì 26 luglio si inizia a parlare di ‘caccia a due nordafricani’, per via di un titolo del Messaggero immediatamente rilanciato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, che nel post su Facebook auspica “lavori forzati” per gli autori del delitto. In un articolo successivo, ancora il Messaggero fornirà un identikit più preciso dei ricercati, descrivendo uno dei due come “alto 1.80 e con le meches”. Alle 12.47 la pagina Facebook Puntato, L’App degli Operatori di Polizia, pubblica la falsa notizia della cattura di quattro nordafricani, pubblicandone anche le foto segnaletiche con gli occhi coperti. La pagina di Puntato è l’account ufficiale di una app privata, ‘ideata da Forze di Polizia per le Forze di Polizia. PUNTATO non è una app istituzionale, ma privata’ per ‘fare controlli speditivi del veicolo e redigere verbali’. L’idea sarebbe quella di ‘creare un Applicazione per TUTTI gli smartphone che possa coadiuvare il personale operante per strada. Iniziando con il semplice allegato A implementandolo con vostre richieste suggerimenti e aggiornandola rendendola efficace efficiente e semplice. L' APP creata da chi lavora per strada, per chi lavora per strada’. Il titolare del trattamento dei dati dell’App, risulta la società Puntato LTD VAT 10240764, con sede a Londra, Flat 46 Peter Heathfield House 261 High Street London E15 2LR. Tale società è stata aperta il 20 giugno 2016 da R. G., graphic designer residente a Londra, e Giovanni Gualandi, residente in Italia, attualmente impiegato presso il Ministero dell’Interno (come si legge dalla sua pagina Linkedin) - e risulta chiusa dal 6 febbraio 2018. Poco dopo, su Twitter, vengono pubblicate le schede segnaletiche dei quattro presunti sospetti, documenti riservati e non oscurati che riportano nome, cognome, fotografia e persino informazioni relative a domicilio e genitori degli uomini. Uno degli utenti che per primo ha postato le immagini – per poi cancellarle – ha rivelato di averle trovate su Portale Difesa, un aggregatore di notizie sulle forze armate dotato di forum e gruppo chiuso su Facebook”.

“La pagina Facebook  “Soli non siamo nulla. UNITI Saremo TUTTO” - amministrata da V. G., da 27 anni agente della Guardia di Finanza - ha ripubblicato la foto di Puntato, accompagnandola con la didascalia ‘Ora lasciateli a noi colleghi ed al popolo, faremo noi giustizia’. Prima di essere cancellato, il post è rimasto online per sei ore, ottenendo quasi 5mila condivisioni. La Guardia di Finanza avrebbe confermato a Wired di aver attivato ‘urgenti approfondimenti sulla vicenda’ e che eventuali responsabilità saranno poi trasmesse all’autorità giudiziaria”, concludono.