Democratici presentano risoluzione per potenziare finanziamenti industria audiovisiva
“Il governo sta mettendo in ginocchio il settore cinematografico e audiovisivo. Il nuovo decreto di riparto dei fondi è un duro colpo per le produzioni che avrà effetti devastanti sulla capacità del nostro sistema di attrarre i grandi investimenti internazionali” così i deputati democratici della commissione cultura della camera che hanno presentato una risoluzione parlamentare, su cui verrà chiesta la discussione urgente in commissione, che impegna il governo a un cambio di passo e a potenziare gli investimenti nell’industria cinematografica e audiovisiva italiana. “Il decreto di riparto del fondo cinema - aggiungono i democratici - è devastante: 130milioni di euro di tagli ai tax credit, incertezza normativa, raddoppio dei progetti speciali che il ministro può autorizzare direttamente a suo piacimento, tagli ai contributi automatici e il ritorno dei contributi selettivi con commissioni nominate dalla politica senza criteri che dovranno decidere sulle scelte dei produttori e degli autori e promuovere opere che esaltino l’italianità. È un grave passo indietro per l’intero sistema - aggiungono - che avrà effetti negativi sia economici che occupazionali. Sangiuliano non si rende conto di quello che sta facendo e non stupisce che proprio in questi giorni a Cannes si parli di un ‘caso italiano’ con i grandi gruppi intenzionati a girare in altri paesi europei”. La risoluzione a prima firma Matteo Orfini è sottoscritta da Irene Manzi, Nicola Zingaretti e Mauro Berruto ed impegna il governo: ad adottare iniziative volte ad incrementare l’entità dei finanziamenti destinati al settore cinematografico e dell'audiovisivo; ad adottare iniziative per potenziare il fondo per il tax credit per il cinema, valutando anche la possibilità di estenderlo al settore teatrale e musicale; a promuovere iniziative a tutela e sostegno del comparto cinematografico in tutta la sua evoluzione tecnologica; al fine di sostenere la produzione, a ripartire le risorse dei contributi selettivi disponibili in maniera congrua e nel rispetto di tutte le tipologie;
ad avviare politiche di sostegno dei livelli occupazionali dell’industria cinematografica e per l’intera filiera culturale a sostegno di una politica di cultura fruibile ed autonoma; a promuovere lo sviluppo della cultura ed incentivare la fruizione nelle sale cinematografiche riconoscendo, ad un pubblico di età compresa tra i 14 e i 18 anni, la riduzione del biglietto di accesso alle sale cinematografiche”.