“L’approvazione del nuovo Codice Antimafia offre una grande spinta alla lotta e al contrasto contro le mafie e il crimine organizzato”. Lo ha affermato Walter Verini, capogruppo del Pd nella commissione Giustizia, mentre si attende il voto definitivo della Camera. “Sulla scia della legge che porta il nome di Pio la Torre e Virginio Rognoni, e che indicò con forza l’esempio di Giovanni Falcone” - spiega Verini – “il Codice introduce nuovi strumenti per colpire le mafie: soprattutto colpendo con maggiore forza i patrimoni illeciti, i beni frutto delle attività criminali, dei narcotraffici, delle tratte di donne e uomini e di tante altre forme di illegalità criminale e mafiosa. Gli aspetti più qualificanti della legge – rafforzamento dell'Agenzia nazionale dei beni confiscati; sostegno manageriale alle imprese; nuovi e più stringenti requisiti per la scelta degli amministratori giudiziari; misure contro le infiltrazioni – sono essenziali per rafforzare e modernizzare il contrasto alle mafie, la cui pervasività è bene evidente dalla cronache quotidiani – come dimostra l’operazione in Brianza. Si tratta di norme pienamente compatibili con i pronunciamenti della Corte Costituzionale e della Giustizia Europea e che mettono questo Parlamento in sintonia con tanta parte del Paese, con tante Associazioni che si battono per la legalità - a partire da Libera - con tante imprese che rispettano le regole. Dobbiamo dimostrare ancora di più che lo Stato sa gestire i beni confiscati, con le assegnazioni, in maniera trasparente ed efficiente: anche questo è un modo per sconfiggere i poteri criminali. Infine, circa le critiche arrivate da forze sociali e personalità, su un punto preciso della nuova legge, invitiamo il Governo a monitorare l'applicazione e a valutare l'eventualità di modifiche. Ma approvare oggi questa norma, senza cambiamenti, senza rimandarla al Senato, è un fatto di straordinario valore".