• 31/01/2023

“Oggi Papa Francesco comincia la sua visita in Africa. Una visita che inizia dalla Repubblica democratica del Congo, un grande Paese, ricco di risorse naturali, dilaniato da decenni di conflitti e di violenze che non accennano a finire. Proprio oggi ho depositato un’interrogazione al ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani per chiedere quali azioni intenda intraprendere il governo per accelerare i tentativi di pacificazione fra la Repubblica Democratica del Congo e il Ruanda. Due Paesi ormai in una guerra aperta per il controllo di tre province congolesi del nordest (Ituri, Nord Kivu e Sud Kivu), un’area in cui sono presenti ingenti giacimenti di oro, diamanti e coltan, un minerale raro che serve per la costruzione di dispositivi elettronici, perché ha ottime proprietà di conduzione. Il 22 Febbraio 2021, proprio nel Nord Kivu, veniva ucciso in un agguato l’Ambasciatore italiano Luca Attanasio insieme al carabiniere Vittorio Iacovacci e all’autista congolese Mustapha Milambo. La Repubblica Democratica del Congo accusa il Ruanda di voler occupare stabilmente il paese mediante le milizie di M23 - sigla di Mouvement du 23 Mars -  un corpo armato irregolare che opera nella provincia del Nord-Kivu, che combatte le autorità centrali di Kinshasa e denuncia, a sua volta, tentativi di “genocidio" contro i tutsi congolesi. Non solo le autorità della Repubblica Democratica del Congo, ma anche l’Onu e molti osservatori internazionali considerano che M23 sia sostenuto dalle autorità del Ruanda e che ci sia proprio Kigali dietro i ripetuti attacchi del gruppo armato. Un contesto che aggrava le condizioni di vita della popolazione. Gli sfollati interni nella Repubblica Democratica del Congo sono infatti oltre 5,6 milioni, cifra che rende questa la popolazione sfollata più numerosa sul continente africano e una delle più numerose su scala mondiale Il Paese. Con i suoi 80 milioni di abitanti, il Congo è oggi il Paese con uno dei Pil pro capite più bassi del Mondo. Alla luce di questi fatti, chiedo al Governo, sia nei rapporti bilaterali con i due paesi, che nelle relazioni internazionali con i paesi dell’est Africa, di concerto con i partners europei ed internazionali, di lavorare per scongiurare lo scoppio di una guerra su più vasta scala che destabilizzerebbe ulteriormente la regione africana”.

Ad affermarlo in una nota Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico.