“Siamo molto soddisfatti per la ratifica della Convenzione di Faro, perché rappresenta un modo innovativo di pensare al nostro patrimonio culturale. Diventa fondamentale, infatti, garantire l'accessibilità di tale patrimonio anche attraverso un'azione conoscitiva che spinga a riappropriarsi del passato. È un tema che ci è molto caro, perché consente di correggere un’impostazione per molto tempo dominante nel nostro Paese: abbiamo parlato moltissimo di tutela, relativamente poco di valorizzazione, pochissimo di uno dei diritti che consideriamo fondamentali, ossia il diritto di fruizione del nostro patrimonio culturale”.
Lo dichiara Flavia Piccoli Nardelli, capogruppo Pd in commissione Cultura, a margine del voto sulla ratifica della convenzione.
“La Convenzione quadro del Consiglio d'Europa sul valore del patrimonio culturale, detta appunto Convenzione di Faro, rappresenta l'ultima tappa di un percorso che nasce da lontano, dalla fine del secondo conflitto mondiale. In questi anni la Convenzione di Faro è diventata un punto di riferimento per molta parte della cultura europea, ha riconosciuto un ruolo centrale in campo culturale anche al paesaggio; è intervenuta nella lotta al traffico illecito per salvaguardare il patrimonio culturale per le generazioni future; ne ha ribadito il valore e il potenziale come risorsa per lo sviluppo durevole e per la qualità della vita. Il testo – conclude Piccoli Nardelli - pone uno stretto raccordo fra il patrimonio culturale e gli strumenti della conoscenza e della formazione, stabilendone così un processo partecipativo di valorizzazione come frutto dell’ingegno, dell'esperienza e dell’ispirazione di chi ci ha preceduto. Questo è per noi il valore principale di questa ratifica e l'abbiamo votata con convinta soddisfazione”.