“250 ordini del giorno presentati sul decreto Intercettazioni dalle opposizioni. Ma che senso ha? Mentre nella vita reale il Paese vive l’emergenza del Coronavirus, noi rischiamo di trascinare tutta la settimana parlamentare in uno sterile e ozioso ostruzionismo che ci impone di parlare di altro, mentre dovremmo rapidamente passare a esaminare il testo del decreto varato dal governo per contrastare l’emergenza. Avanzo una proposta alle opposizioni: create le condizioni per l’approvazione entro la nottata di oggi del decreto Intercettazioni, e chiediamo - tutte le forze politiche unite, senza inutili polemiche - che da domani l’Aula venga investita della discussione sul Coronavirus. Gli strumenti parlamentari esistono. In un Paese normale, tutte le forze politiche sottoscriverebbero una risoluzione che stabilisce i termini con i quali l’esecutivo deve muoversi. Facciamolo! Chiudiamo rapidamente la pratica del decreto Intercettazioni, e chiediamo che domani il presidente del Consiglio e il ministro della Salute vengano in Aula per comunicazioni immediate e straordinarie. Se lo si vuole, si può. Confidiamo nel senso di responsabilità delle opposizioni”.
Così Enrico Borghi, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.