Il governo italiano si è mosso in modo previdente e tempestivo». Lo afferma il deputato del Pd Diego Zardini, in risposta alle «assurde accuse di Meloni. Mi sorprende, perché è sufficiente la terza elementare per comprendere quanto accaduto».
Dopo i primi casi di coronavirus in Italia, rilevati in due turisti cinesi atterrati a Milano il 23 gennaio scorso e in seguito ricoverati all'istituto Spallanzani di Roma, ricorda Zardini, «il governo ha immediatamente decretato lo stato di emergenza. Il provvedimento, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 30 gennaio e attivo per i successivi 6 mesi è stato preso per fissare il tempo di lavoro del Commissario straordinario e per preparare il Paese nell'eventualità di una crisi sanitaria. Eventualità che purtroppo si è rivelata reale, ma che non ha preso impreparate le nostre istituzioni. In primo luogo il governo nazionale, il Ministero della Salute e l'Istituto Superiore di Sanità. Grazie alla dichiarazione dello stato di emergenza, il nostro Paese è stato il primo in Europa a sospendere tutti i voli commerciali con la Cina. Un esempio, che se fosse stato tempestivamente copiato da tutti i partner europei, oggi avrebbe probabilmente arginato meglio la diffusione dell'epidemia».
«Lo stato di emergenza fino al 31 luglio 2020 serve a poter prendere provvedimenti di carattere economico e sanitario straordinari. Ma nulla ha a che vedere con le attuali restrizioni alla circolazione e al lavoro che hanno tempi e modalità completamente differenti e sono regolati dai decreti di volta in volta emanati dal Presidente del Consiglio su indicazioni precise delle autorità e degli esperti sanitari. Poiché fa politica da quando è nata, Meloni sa come funzionano questi meccanismi e conosce la differenza tra un provvedimento ombrello come lo stato di emergenza e i provvedimenti puntuali che riguardano gli aspetti sanitari, economici e sociali. Quindi è palesemente in malafede».