• 29/02/2024

“I fatti non si sono svolti come ha raccontato il ministro Piantedosi. A Pisa non era in atto la presa della Bastiglia. Lì c’erano un centinaio di ragazzi, esattamente uguali a quelli che fino a pochi minuti fa erano su queste tribune a seguire i lavori della Camera. C'erano i nostri figli, le nostre figlie, che dovremmo ringraziare perché dimostravano di avere una coscienza politica e civica. A Pisa sono successe cose gravi e il tema che si pone è quello del controllo democratico su come viene gestito l'ordine pubblico. Questo rappresenta un pezzo di democrazia, utile ai cittadini e alle stesse forze dell'ordine. Allora non accettiamo l’accusa che sta avanzando sui mezzi di informazione, tramite le dichiarazioni anche della presidente del Consiglio e oggi del ministro Piantedosi, di strumentalizzazione. Noi esprimiamo solidarietà agli agenti aggrediti ieri a Torino e se c'è qualcuno che sta provando a strumentalizzare quanto accaduto, siete esattamente voi e l'avete messo nero su bianco in queste ore attaccando la sinistra come se fosse quella che fomenta. La libertà d'espressione è uno dei diritti che non deve essere comprimibile in una democrazia liberale. Vi chiedo: vi sentite di operare all’interno di una democrazia liberale o No? Perché altrimenti c'è un problema”.

Così Matteo Mauri, responsabile Sicurezza del Pd ed ex vice ministro dell’Interno, dopo le comunicazioni del ministro Piantedosi sui fatti di Pisa.

“Ma lo sapete - ha aggiunto - che sono 800 giorni che le forze dell’ordine aspettano il rinnovo del contratto? Conoscete i problemi di organico che hanno? Sapete che sono venti mesi che non ricevono il pagamento degli straordinari? Alla Camera è incardinato un Ddl sulla Sicurezza a prima firma Piantedosi, nell’articolo 11 si prevede una reclusione a due anni in caso di blocco stradale. Vuol dire che se tre ragazzini si mettono a protestare davanti a scuola e fermano il traffico si beccano due anni di galera. E voi dite che in questo momento in Italia non c'è un clima che vuole limitare il dissenso? E’ questa l'idea di Paese che avete in testa? Noi - ha concluso - abbiamo in testa tutta un'altra idea d'Italia”.