“Nel contesto pandemico, la ricerca scientifica è stata centrale, sia per le scelte politiche del legislatore, sia nella comunicazione rivolta ai cittadini sullo stato della pandemia e sulle basi scientifiche delle decisioni relative alle restrizioni delle libertà individuali. Tutto questo è avvenuto in uno stato di emergenza. Quale può e deve essere il contributo della Scienza in questa fase intermedia, non più emergenziale, ma non ancora normale? Come più volte spiegato dalla Corte costituzionale, le decisioni politiche sulla gestione sanitaria devono essere basate su dati scientifici e i diversi diritti costituzionali devono trovare in ogni momento un ragionevole bilanciamento, ossia il modo migliore per proteggere la salute. La pandemia da Covid-19 ha causato un profondo cambiamento nella nostra società, non solo per il suo impatto sulla salute dei cittadini, ma anche per la percezione collettiva dell’importanza della scienza e delle sue conquiste nella vita di tutti i giorni”.
Così la deputata dem, Angela Ianaro, intervenendo alla Camera al convegno ‘Scienza ed Emergenza: Dati, Diritti e Cittadinanza’, frutto della collaborazione tra l’Intergruppo parlamentare Scienza e Salute, da lei presieduto, e il Patto Trasversale per la Scienza. All’evento hanno partecipato anche; la capogruppo del Pd, Debora Serracchiani; il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa; il costituzionalista e deputato dem, Stefano Ceccanti; i professori del Pts, Guido Poli, Luciano Butti e Andrea Grignolio, e i professori, Silvio Garattini e Stefano Vella.