Nell’ospedale dell’Aquila a causa delle scelte sbagliate della Regione Abruzzo, i malati oncologici attendono per interventi urgenti che vengono rinviati per assenza di personale. A Pescare è stato costruito un ospedale Covid con 214 posti letto, di cui 40 di terapia intensiva (con ben 13 milioni, di cui 11 della Protezione civile nazionale e 2 di donazione della Banca d’Italia). Tuttavia il personale disponibile è solo per 8 posti letto di terapia intensiva per cui, sulla base di un accordo tra Regione e Asl, quando viene ricoverato un paziente Covid a Pescara, i sanitari devono spostarsi con il malato. Un affronto per la città umiliata e derisa dalla Regione. Intanto donne ed uomini colpiti da neoplasie devono attendere, ben sapendo che ogni giorno che passa può essere fatale. Si riprenda ad operare, subito. Il Direttore dell'Asl e la Regione intervengano immediatamente con altro personale è con una puntuale organizzazione delle sale operatorie. L’allarme lanciato dal professor Di Clemente, responsabile del blocco operatorio dell’Ospedale San Salvatore, chiama tutti a responsabilità .“Prima della pandemia -ha dichiarato il prof Di Clemente - si operava entro 30 giorni, adesso non è più possibile. Oltre alle liste d’attesa della prima fase che dobbiamo ancora smaltire, siamo di fronte a neoplasie avanzate che dovrebbero essere operate subito, ma non riusciamo a farlo. “
Sono parole a cui va dato seguito con atti concreti. Se ripenso al Sindaco dell’Aquila che canta vittoria perché la Regione ha “concesso” di utilizzare l’ospedale Covid di Pescara ma con il personale che segue il paziente, mi vengono i brividi. Ora basta. È così da troppo tempo. Informerò il Ministro Speranza di questa situazione insostenibile.
Lo afferma la deputata abruzzese Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.