“La giornata di ieri segna uno spartiacque nella politica italiana. Per guadagnare qualche mese, perché di questo stiamo parlando rispetto ad un appuntamento naturale già previsto in primavera, Salvini e Berlusconi approfittando della crisi aperta di fatto da Giuseppe Conte hanno sfiduciato il governo Draghi.
Con tutto ciò che ne consegue e che purtroppo vivremo sulla nostra pelle nei prossimi mesi. Difficoltà e problemi che si aggiungono ai tanti già esistenti e di cui certo non sentivamo il bisogno.
Sono prevalsi gli interessi di fazione non quelli del Paese ed è evidente a tutti la sproporzione fra il danno che questo comportamento recherà al Paese rispetto al misero tornaconto elettorale che per alcuni potrebbe derivarne. Dico potrebbe perché nel Paese c’è la consapevolezza di chi è Mario Draghi e di cosa rappresentava in termini di sicurezza e guida per l’Italia il suo governo. Non è detto, infatti, che chi lo ha abbattuto trovi nell’urna il suo premio. Non è affatto detto. Per questo credo che il Partito Democratico non possa e non debba allearsi con chi ha condotto il Paese in queste condizioni e che debba invece impostare una campagna elettorale tutta tesa a rivendicare un lavoro serio e concreto svolto per il presente e il futuro del Paese. Populisti e sovranisti si sono riuniti di nuovo in parlamento alla fine della legislatura così come si erano abbracciati all’inizio. Il richiamo del passato è stato vincente. Una sciagura per l’Italia e per l’Europa. Una festa per Mosca”.
Lo scrive sulla sua pagina facebook il deputato del Pd, Gianluca Benamati.