• 22/10/2024

"Nelle schede autocelebrative dei due anni del governo Meloni ci sono numerose lacune riguardo l'operato del Ministero della Cultura. Non ci riferiamo solo allo scandalo Sangiuliano, che ha gettato discredito sull'intero ministero e che è ancora in corso, ma ai continui tagli di bilancio che, manovra dopo manovra, stanno compromettendo il funzionamento ordinario di musei, archivi, biblioteche e degli istituti culturali. Senza dimenticare i tagli all’editoria, l’affossamento di norme virtuose per l'acquisto di libri da parte delle biblioteche presso le librerie di prossimità, e la crisi del settore audiovisivo, che un tempo rappresentava un modello di crescita in Europa e che ora si trova in una condizione di stallo, se non di decrescita. Inoltre, vi sono gli attacchi ai lavoratori e alle professioni della cultura e dello spettacolo dal vivo che ancora attendono ammortizzatori sociali e nuove regole". Così in una nota il deputato democratico e membro della Commissione Cultura della Camera, Matteo Orfini, che conclude: "Davanti a questi risultati drammatici, ci saremmo aspettati un cambio di passo dal Ministro Giuli che invece continua a disertare il parlamento e si appresta ad avallare una nuova manovra di bilancio caratterizzata da tagli feroci ai settori culturali".