“La cultura è tra i settori maggiormente colpiti dalla diffusione del Coronavirus e molti provvedimenti sono stati adottati per contenere gli effetti nefasti della pandemia. Nell'ultimo anno, l'esecutivo ha previsto diversi interventi volti a fronteggiare le difficoltà del settore: sono stati istituiti due Fondi per l’emergenza del settore dello spettacolo, del cinema e dell'audiovisivo, e un Fondo emergenze imprese e istituzioni culturali; inoltre è stato ulteriormente esteso l'Art-bonus e sono state riconosciute diverse forme di sostegno ai lavoratori e agli artisti, oltre che alle istituzioni culturali di piccole e grandi dimensioni. Siamo convinti che in questa fase occorra un nuovo sistema di welfare in favore dei lavoratori dello spettacolo e sia necessario avviare un complesso di riforme sul funzionamento del sostegno pubblico al settore. Chiediamo, quindi, al ministro Franceschini quali siano i contenuti e i tempi di approvazione del disegno di legge delega sulla riforma dello spettacolo approvato lo scorso 10 giugno dal Consiglio dei Ministri”. Lo dichiara Rosa Maria Di Giorgi, capogruppo Pd in commissione Cultura della Camera, intervenendo in Aula per il question time.
Nella replica affidata Michele Nitti, deputato Pd della commissione Cultura, è stata sottolineata “l’importanza di una riforma articolata e complessa come quella sul nuovo welfare per i lavoratori dello spettacolo, e del nuovo rilancio di tutto il settore a partire dal prossimo decreto Sostegni bis. L'indagine conoscitiva su lavoro e previdenza nel mondo dello spettacolo era stata incardinata prima della pandemia, a dimostrazione di quanto certe criticità nel sistema di diritti e tutele fossero presenti anche allora. Con la riapertura della delega sullo spettacolo, l'opportunità che abbiamo – conclude Nitti - è quella di superare la fase dei ristori per arrivare a soluzioni normative strutturali, andando oltre l’emergenza. Immaginando anche misure che stimolino la domanda culturale, la partecipazione culturale, nella logica della cultura come strumento di condivisione del patrimonio cognitivo e creativo della comunità e di un riordino complessivo del settore”.