“A pagina 12 della strategia nazionale di Cybersicurezza è scritto chiaramente che per proteggerci nel nuovo mondo sempre più digitale serve destinare a questo l’1,2% degli investimenti pubblici lordi,
guardando i dati del 2022 almeno 1,8 miliardi l’anno. Visto che il Governo Meloni non ha cambiato questo impegno, adesso ha il compito di rispettarlo a partire dal prossimo Documento di Economia e Finanza. Non è un costo in più ma un investimento indispensabile e non più rinviabile. Grazie a un ordine del giorno che abbiamo presentato dall’opposizione, approvato dalla Camera in occasione della legge di delegazione europea anche i dati di Comuni e province possono essere protetti con i massimi livelli di cybersicurezza previsti dalla direttiva Nis 2 ma adesso per farlo servono risorse concrete. E anche le piccole e medie imprese non possono essere lasciate sole nel fronteggiare una minaccia crescente che ci sta trasformando nel paese di Bengodi dei cybercriminali: se In Italia gli attacchi crescono oltre 7 volte più velocemente che nel resto del mondo è perché non stiamo alzando la guardia della difesa come dovremmo e come stanno facendo gli altri. L’evento di oggi è importante perché richiama l’attenzione di un punto centrale ma troppo spesso sottovalutato dell’agenda politica: la regolamentazione è importante ma le regole da sole non bastano servono anche gli strumenti e una politica industriale italiana ed europea che sostenga un cambiamento di sistema non più rinviabile”. Così il deputato democratico, Andrea Casu, intervenendo all’evento CyberSec2024 in corso a Roma.